Massimiliano Sestito, killer di ‘Ndrangheta ha evaso i domiciliari nella serata del 30 gennaio rompendo il braccialetto elettronico. Il 52enne, condannato a 30 anni per l’omicidio dell’appuntato del carabiniere Renato Lio, avvenuto il 20 agosto 1991, durante un posto di blocco a Soverato in provincia di Catanzaro, attendeva la sentenza della Corte di cassazione per un altro omicidio, ovvero quello del boss Vincenzo Femia, noto esponente della mala romana, ucciso in località Castel di Leva. Sestito prima della fuga si trovava a casa del padre, a Pero, in provincia di Milano.
Così il vicepremier Matteo Salvini:
“Darò uno squillo al ministro per capire chi è il giudice che aveva deciso che un killer che doveva essere in galera era ai domiciliari, puntiamo su una profonda riforma della giustizia, separazione delle carriere, responsabilità civile del giudice che sbaglia perché il ministro può approvare le leggi migliori al mondo, ma se poi qualcuno lascia uscire un ergastolano…però ci sarà nome e cognome di chi ha firmato questo permesso”.


