La città di Palermo mantiene vivo il ricordo di Paolo Borsellino e della sua scorta. Trentuno anni dopo la strage di Via D’Amelio, tante sono le iniziative pensate per non rendere vana la lotta all’illegalità del giudice Paolo Borsellino, ucciso nel 1992 insieme alla sua scorta costituita da Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi.
Una corona d’alloro è già stata posta questa mattina, alle 9.45, davanti alla lapide all’interno dell’ufficio scorte della caserma Lungaro, in ricordo dei caduti nella strage. Prima però, lo squillo di trombe della fanfara dei Carabinieri, ha richiamato l’attenzione sul momento commemorativo.
Attesa in giornata anche la premier Giorgia Meloni, che non parteciperà per ragioni di sicurezza alla fiaccolata con testimonianza e ricordo dei familiari di vittime della mafia, insieme a Salvatore Borsellino. Una celebrazione in Chiesa presieduta dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, si svolgerà alla presenza delle autorità, civili e militari, di personale della polizia di stato e dei familiari dei caduti. Si aspetta anche la segretaria del PD, Elly Schlein che arriverà intorno alle 16.30 in via D’Amelio per ricordare le vittime dell’autobomba mafiosa.
Alle 16.58, nell’ ora esatta della strage, un minuto di silenzio rappresenterà l’apice della giornata, accompagnato dalla messa in scena del gruppo teatrale “Teatro dell’anima” del Convitto nazionale Giovanni Falcone di Palermo in collaborazione con la Rete antimafia di Palermo. Si assisterà così, alla rappresentazione de “La Costituzione italiana”.
Le commemorazioni in via D’Amelio si concluderanno alle 21.45 con la rappresentazione di “Un viaggio simbolico in un mare di guai, tra mafia, P2 e falange armata…” a cura del Centro giovani di Cornaredo, in provincia di Milano.