Frattamaggiore(NA). Lo scandalo dei consiglieri comunali o del consigliere comunale denunciati/o per abusi edilizi sui cantieri di Frattamaggiore che dirigono nella qualità di direttore dei lavori sta assumendo dimensioni così imponenti da creare imbarazzo nel gruppo consiliare, in maggioranza e in città. Il sindaco resta in silenzio, l’opposizione pure, solo un consigliere comunale ha sollevato il caso per iscritto al Comando di Polizia locale che ha risposto a metà: tutto denunciato alla Procura della Repubblica ma non si sa chi sia o chi siano i consiglieri comunali che si sono macchiati di questi comportamenti contro legge e soprattutto diventa complicato continuare a coprirli attraverso un silenzio inspiegabile.
Chi sono i consiglieri tecnici che commettono abusi edilizi e non rispettano la legge? Quali provvedimenti politici il sindaco intende assumere nei confronti di politici/amministratori che si comportano in questo modo in spregio alle leggi e al rispetto del territorio? Che credibilità può avere un’amministrazione sulla legalità se è composta da soggetti che non rispettano la legge, non si muovono all’interno della legalità e addirittura si rendono responsabili di condotte fuorilegge che riguardano la cementificazione selvaggia del territorio? La città merita di sapere i nomi, la città merita di sapere cosa è successo, chi e cosa è stato denunciato alla Procura della Repubblica dalla Polizia locale e soprattutto il sindaco Marco Antonio Del Prete (in foto) ha il dovere di prendere posizione su una vicenda che davvero è ormai imbarazzante per tutta la classe dirigente.
A cosa serve il silenzio? A cosa serve coprire il più possibile quanto accaduto in questo caso e anche su altri casi come ad esempio le assunzioni nella Nettezza urbana? Anche in questo caso, tutto a posto? Non c’è nulla da chiarire? E sulle Politiche sociali? In aula non se ne parla eppure vi sono su questi settori denunce gravi che in alcuni casi legano promesse di posti di lavoro alla campagna elettorale e in altri casi vi sono delle inchieste della Procura della Repubblica su legami tra appalti e camorra. Nessuno ne parla, nessuno prende provvedimenti, nessuno spende una sola parola, come se non fosse successo nulla. Gli stessi consiglieri comunali alimentano sui marciapiedi e nei corridoi dell’Ente chiacchiericci ma nessuno ha interesse e il coraggio di portare il dibattito in aula, alla luce del sole, per spiegare ai cittadini cosa sta accadendo, cosa e chi riguardano queste inchieste, se coinvolgono consiglieri comunali. Massimo garantismo, ma chi finisce nell’occhio del ciclone su temi così gravi è giusto che sia libero di difendersi in tribunale ma senza coinvolgere momentaneamente l’Ente assumendo o esprimendo ruoli divertici o addirittura figure operative. Ma la cosa più brutta è il silenzio di tutti e lo stesso segretario del Pd, Andrea Saviano, staffista del sindaco e quindi stipendiato del Comune, ha messo il silenzioso al partito evitando che la forza politica principale del centrosinistra locale e dell’amministrazione potesse esprimere una posizione su casi che meritano di essere affrontati.
La prossima settimana è stata convocata una riunione del gruppo consiliare dal capogruppo Enzo Pellino e sicuramente c’è chi chiederà posizioni chiare di fronte a queste notizie di stampa imbarazzanti che stanno facendo il giuro del web e dei giornali. Notizie di stampa avvalorate dalla risposta del Comando di Polizia municipale che ha comunicato ad un consigliere comunale che “dopo i sopralluoghi sui cantieri tutto è stato trasmesso alla Procura…”. Cosa è stato denunciato e chi è stato denunciato? Durante la riunione si discuterà anche dell’ingresso di D’Ambrosio nel Pd nonostante in passato l’ex esponente di destra ha riservato parole e azioni durissime contro l’ex capogruppo del Pd, Pasquale Gervasio, e contro il sindaco Marco Antonio Del Prete. Saviano, su indicazione ovviamente di Del Prete, lo vuole dentro solo per tentare di depotenziare nel Pd, coi numeri, una eventuale azione politica del gruppo di Francesco Russo, espressione della componente Topo-Casillo dopo che il primo cittadino ha rotto di nuovo i ponti frontalmente col consigliere Tommaso Capasso. Il sindaco ha blindato la giunta, ha blindato la presidenza del Consorzio e lo ha spiegato ai suoi fedelissimi: niente riconoscimenti politici alla componente Topo-Casillo. Se vogliono si devono accontentare della gestione, di qualche incarico, nulla di più. Sui ruoli politici di vertice non c’è margine. Del Prete ha sfidato tutta l’ex opposizione convinto che nessuno avrà in parte la forza e in parte l’interesse a creare un fronte serio interno capace di mettere in evidenza le falle di un’azione politica, di un’azione amministrativa e di una gestione del partito totalmente inadeguate e totalmente di parte. L’unità politica del Pd è solo sulla carta, nei fatti restano consiglieri di serie A, quelli fedeli a Del Prete, e consiglieri di serie B, quelli che si sono aggregati dopo il verdetto dell’urna. Una situazione esplosiva, Del Prete è seduto su una polveriera ma fino ad oggi l’assenza di un’opposizione sui temi caldi e la decisione dei consiglieri penalizzati di tirare il freno a mano, almeno i pochi capaci, per diversi motivi, gli assicura un contesto in apparenza senza ostacoli. Le insidie, però, sono dietro l’angolo e basta che venga meno un granello per far crollare un castello di sabbia costruito sul silenzio e su tante promesse. Poi c’è il capitolo del superdirigente Mimmo Raimo, che anche rischia di esplodere in tutta la sua evidenza. Il superdirigente, crocevia di tutti gli atti importanti, avrebbe confessato a diversi consiglieri la volontà di abbandonare il Comune di Frattamaggiore per diversi problemi divenuti ingestibili mentre in uno degli ultimi consigli comunali, a microfono, dalla maggioranza, un consigliere si è lasciato andare ad una esternazione che ha lasciato tutti a bocca aperta: “Sindaco non so, facciamo un concorso e stabilizziamo Raimo”. Questa la sintesi. Parole a metà tra una “gaffe” e una provocazione che risuonano come l’inizio di un nuovo capitolo burrascoso. Staremo a vedere.