Se è vero che la morte fa parte della vita, è giusto sdoganarla mettendola al centro delle nuove professioni. Dopo la wedding planner, il consulente di immagine, lo youtuber e l’influencer, arriva sul mercato del lavoro anche la funeral planner.
Si abbatte così il tabù sull’ultimo saluto, rendendolo un vero e proprio momento da celebrare rispettando le ultime volontà di chi riceverà il servizio previsto ed organizzato nei minimi dettagli.
Ognuno di noi vorrebbe essere ricordato in un determinato modo; lascia delle raccomandazioni ad amici e familiari, spiegando ogni suo desiderio post mortem.
Scomodo si, ma naturale come cosa. Ogni funerale allestito da un professionista dell’ambito, può contenere addirittura dei bigliettini di invito, con una lista apposita di chi si vorrebbe avere per l’ultimo saluto, e chi invece, non si gradirebbe fosse presente alle esequie.
La professione del funeral planner per quanto possa essere “pratica”, attira però verso di sé, diffidenza, paura e shitstorm.
Eppure c’è chi prediligerebbe una colonna sonora specifica, chi gradirebbe un lauto banchetto da far condividere ai parenti giunti per commemorarlo; chi vorrebbe donare un ultimo dono, tipo bomboniera ad ogni proprio caro; chi vorrebbe un vero e proprio tema di allestimento da seguire, con tanto di spari di cannoni o fuochi di artificio, ed ancora lancio di palloncini dopo le esequie. Insomma, ce n’è per tutti gusti, con attenzione rivolta anche all’iscrizione del proprio epitaffio.
La domanda che ogni potenziale cliente sente ripetersi dal professionista in questione è : “Cosa vorresti al tuo funerale?”
Dal luogo in cui celebrarlo, fino all’abito da indossare, all’auto o carrozza per il trasporto feretro, o all’eventuale acconciatura e make up, il funerale può richiedere un impegno organizzativo notevole che a volte, tra momenti del servizio funebre ed incombenze burocratiche imprescindibili, può occupare troppo tempo ai familiari di un defunto. Ecco che la figura del funeral planner giunge in aiuto dei cari di una persona che non c’è più e che per scherzo o seriamente, almeno per una volta, ha espresso precise volontà sul momento del proprio decesso.
La maggior parte di coloro che richiedono prima della morte un servizio del genere, sono donne. Il 70% di esse intende, ricorrendo ad un tale servizio, tutelare i propri familiari sollevandoli da un impegno gravoso ed emotivamente difficile.
Affinchè un tale servizio possa essere rispettato, è consigliabile però che si depositino le proprie volontà presso un notaio, onde evitare che i familiari possano rifiutarsi di convocare il funeral planner come desiderato dal defunto.
Il servizio parte da poche centinaia di euro a salire, secondo le richieste avanzate prima, ma di sicuro è remunerativo, perchè tutti prima o poi, dobbiamo fare i conti con la morte.