Si è concluso a Bletchley Park, località alle porte di Londra, l’ ”AI Safety Summit” un vertice globale di due giorni per uno sviluppo sicuro dell’intelligenza artificiale fortemente voluto dal premier britannico Rishi Sunak.
Sono 28 i paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Stati Uniti e Cina che hanno sottoscritto la prima dichiarazione internazionale al mondo sulla cosiddetta intelligenza artificiale di frontiera (un termine per indicare l’AI che potrebbe superare le capacità dei sistemi più avanzati di oggi).
Oltre ai leader politici e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, al summit hanno presenziato anche studiosi e protagonisti del mondo della tecnologia come Elon Musk proprietario di X.
Presente al summit anche la premier Giorgia Meloni che ha dichiarato: “È indubitabile che le applicazioni dell’intelligenza artificiale possono portare grande opportunità in molti campi ma anche enormi rischi. Meccanismi decisionali opachi, discriminazioni, intrusioni nella nostra vita privata, fino ad arrivare ad atti criminali, perché gli LLM-Large Language Model potrebbero essere utilizzati per produrre armi, danni biologici a bassa tecnologia, attacchi informatici, facilitare la personalizzazione del phishing. Serve quindi – ha continuato la premier– un quadro normativo adeguato se vogliamo sfruttare le opportunità che l’intelligenza artificiale può offrirci”.
Regno Unito, Stati Uniti, Ue, Australia e Cina hanno tutti concordato che l’intelligenza artificiale rappresenta un “rischio potenzialmente catastrofico”. Al termine del vertice Rishi Sunak ha definito la Dichiarazione un “accordo storico a favore dell’umanità”, “un risultato fondamentale che vede le più grandi potenze mondiali nel campo dell’intelligenza artificiale concordare sull’urgenza di comprendere i rischi dell’intelligenza artificiale, contribuendo a garantire il futuro a lungo termine dei nostri figli e nipoti”.