Avevano il ruolo di vigilare la sala regia del parco archeologico di Pompei per evitare che di notte ladri e malintenzionati si introducessero all’interno degli scavi. Nonostante ciò, in sedici mesi, per una quarantina di volte avrebbero attestato la loro presenza, risultando assenti ingiustificati sul luogo di lavoro. Per due dipendenti del ministero della Cultura è scattato il divieto di dimora a Pompei.
Questa la misura cautelare disposta dal gip su richiesta della Procura, eseguita dai militari dell’Arma dei carabinieri di Torre Annunziata. I due sono accusati di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, interruzione di pubblico servizio e false attestazioni sulla propria presenza sul luogo di lavoro. Le indagini erano scattate dopo l’intrusione di una persona non autorizzata, permettendo così, l’accertamento reiterato dello stesso episodio, verificatosi almeno una quarantina di volte. Stando sempre a quanto appurato dagli inquirenti, i due addetti alla vigilanza, si sarebbero allontanati con una brandina dalla sala regia per recarsi in un locale attiguo ma non comunicante, privo degli schermi per effettuare l’attività di vigilanza