Giorgia Meloni insiste sul premierato, ribadendo le sue intenzioni in ogni dibattito o intervista politica. La premier rigetta ogni ipotesi di rimpasto di governo. Il suo intento è di governare per tutti i 5 anni di legislatura con il governo nominato, cosa che a suo dire, “non è mai accaduta nella storia d’Italia”.
“La riforma del premierato è necessaria, è la madre di tutte le riforme. Spero che si creino convergenze altrimenti dovrò chiedere ai cittadini cosa ne pensino. Non è un referendum su di me, sul presente. Questa riforma entrerebbe in vigore nella prossima legislatura, nel 2028”, dichiara Meloni.
Con essa si intende prevedere l’elezione diretta del premier , rafforzando i suoi poteri. Ciò richiederebbe la modifica della Costituzione, consentendo ai cittadini di esprimere direttamente la propria preferenza per il capo del governo ed i membri del Parlamento. Saranno due i mandati per il premier, così da favorire il ricambio politico.
Altro focus della riforma è sul premio elettorale che coinvolge la legge elettorale, volta a garantire stabilità al governo. Configura un ballottaggio tra i primi due candidati di coalizione nel caso in cui nessuno raggiunga una soglia minima percentuale.
Sulla nomina e la revoca dei ministri, sarà il presidente della Repubblica a scegliere, cogliendo la proposta del presidente del Consiglio eletto. Su questa scia si punta anche all’ abolizione del semestre bianco, chiamando il Quirinale a decidere nello scioglimento delle Camere in qualsiasi momento, rimuovendo lo stop sei mesi prima delle elezioni.