I giovani italiani per la prima volta, in qualità di fuori sede, riescono a votare per le europee. Si tratta di ragazzi prevalentemente di sinistra che seguono partiti come Alleanza Verdi Sinistra con 5661 voti, il PD con il 25,62% di preferenze, Azione con il 9,74% e il Movimento con il 7,69%.
Per la prima volta nella storia della democrazie italiana 591mila studenti fuori sede hanno avuto la possibilità di votare nel Comune in cui studiano, senza dover per forza ritornare in quello di residenza, anche se le città si trovano in regioni diverse
Lo ha decretato la legge 38 del 2024, che di fatto ha visto un lieve aumento della partecipazione degli studenti alle elezioni europee.
Hanno presentato domanda gli studenti iscritti da almeno tre mesi a una scuola o ad un’università situata in una regione diversa rispetto a quella di appartenenza, tenuti però ad esibire insieme al documento di identità e alla tessera elettorale, anche un certificato attestante l’iscrizione al corso di studi.
Fino al 5 maggio i giovani hanno avuto la possibilità di presentare domanda, anche in via telematica, per aderire ad una circoscrizione di voto diversa.
Negli ultimi 10 anni la partecipazione dei giovanissimi alle elezioni europee ha subito una me aumento. Il voto degli under 25 ha determinato infatti, una buona politica di ricrescita della sinistra. Se nel 2019 i giovanissimi italiani che avevano votato erano intorno al 2,7%, quest’anno i fuori sede sono giunti alla carica.
I ragazzi hanno dunque risparmiato in media 2,5 ore di viaggio da percorrere per ritornare a votare nella propria città. Sono stati soprattutto gli studenti del Nord Italia a godere di questa nuova opportunità del voto fuori sede. Milano è la provincia che da sempre ospita più studenti di altre regioni, seguita da Bologna, Torino e Ferrara.