Slittano ancora gli accordi tra Hamas ed Israele per il raggiungimento del cessate il fuoco a Gaza. La proposta di tregua, varata dagli Stati Uniti e approvata dall’Onu, aveva fatto ben sperare e, invece, anche per questa volta, si tratta di un nulla di fatto.
Sono state le modifiche apportate da Hamas alla proposta, a quanto pare, ad aver allontanato questa nuova speranza.
Hamas, infatti, ha chiesto ad Israele di rilasciare 100 detenuti palestinesi con condanne molto lunghe ed importanti. Il documento proposto, invece, aveva deluso tale richiesta proponendo il rilascio di prigionieri con pene inferiori ai 15 anni di reclusione. Una proposta che non ha soddisfatto, dunque, la richiesta di Hamas.
Le modifiche che Hamas ha chiesto alla proposta di cessate il fuoco presentata dagli Usa, inoltre, includono anche il ritiro completo delle truppe di Israele da Gaza.
Hamas ha chiesto, quindi, la “fine totale” dei combattimenti a Gaza sottolineando come “la risposta dà priorità agli interessi del nostro popolo palestinese e sottolinea la necessità di fermare completamente l’aggressione in corso contro Gaza”.
Come affermato dal portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, era prevedibile che, in un’ottica di sempre maggiore pressione globale, Hamas non avrebbe respinto apertamente la proposta, ma che avrebbe, piuttosto, cercato di rivederla.
L’ultimo appello di Hamas è diretto proprio al segretario degli Stati Uniti Antony Blinken: “Lo invitiamo, assieme all’amministrazione Biden, a esercitare pressioni dirette su Israele”.
Intanto il conflitto continua. Nella giornata di ieri l’aeronautica israeliana ha colpito e smantellato 45 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza comprese strutture militari, cellule terroristiche armate, lanciarazzi, tunnel e ulteriori infrastrutture terroristiche. Nelle ultime ore sono stati eliminati più di 10 terroristi, uno dei quali aveva partecipato alla strage del 7 ottobre.