Nuova visione sugli effetti dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.c.

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Nuovi elementi sugli effetti del sisma del 79 d.C. in quello che oggi è il parco archeologico di Pompei. Il risultato di una ricerca condotta in collaborazione tra l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), e lo stesso parco archeologico, ricostruiscono un punto di vista più analitico, basato sui danni strutturali ed i crolli che hanno investito i cittadini pompeiani, ora riportati alla luce con resti scheletrici.

L’analisi si è incentrata su una sequenza specifica di depositi sedimentati nelle varie fasi dell’eruzione. Gli effetti di quest’ultima sui dati antropologici delle fratture riportate dagli scheletri schiacciati e traumatizzati dall’eruzione vulcanica, hanno evidenziato come la sismicità abbia avuto un effetto devastante su Pompei, al di là dei fenomeni vulcanici del 79 d.c.

La storia di 2000 anni fa è stata dunque ricostruita minuziosamente: l’eruzione iniziò nella tarda mattinata intorno alle 13.00. Si trattava di una fase parossistica. La colonna eruttiva si innalzò sul vulcano a un’altezza di 30 km ed iniziò a cadere una pioggia di pomici. I pompeiani nella prima fase si rifugiarono negli edifici, restando lì in ottica di protezione. Questo dato è stato testimoniato dal rinvenimento di due scheletri oggetto del centro di studio.

Questo accumulo di pomici iniziò a far cedere alcuni tetti che crearono le prime vittime. Ci fu però una breve pausa dalla pioggia di pomici, ragion per cui i pompeiani pensarono che l’attività eruttiva fosse stata sospesa. Non fu così, perché intanto arrivarono diverse scosse di terremoto, come ricorda anche Plinio il giovane, testimoni della catastrofe.

Le lesioni murarie frutto dei sismi, sono riuscite a dare una valutazione più specifica di danni riportati dall’eruzione, correlandoli ad un rapporto di causa ed effetto. Si è concluso dunque che le grandi eruzioni esplosive con i propri effetti sismici, possono essere rilevanti anche ad alcuni chilometri di distanza dal vulcano; perchè su Pompei il grave impatto, non è stato dato dall’eruzione in sé, ma dai vari sismi susseguitisi che hanno determinato la morte della popolazione con conseguenti crolli delle domus.

Pina Stendardo
Pina Stendardo
Giornalista attenta ai fermenti quotidiani, raccontati con umanità. Convinta che scrivere sia un atto d’amore e responsabilità, ama divulgare il bello dell’Arte e del sociale, proponendo una narrazione alternativa sullo spaccato culturale.

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