Spagna, 11 luglio 1982, la nazionale italiana allenata da Enzo Bearzot alzava la sua terza coppa del mondo. Quella storica finale, giocata al Santiago Bernabeu di Madrid, vide gli azzurri battere per 3-1 la Germania dell’Ovest. A distanza di quarant’anni, quel ricordo resta ancora vivido nel cuore di tutti gli italiani. Un’impresa, visto che la nazionale in quella competizione non brillò, criticata dalla stampa italiana per le scelte del Ct Beazrzot, il gruppo si chiuse in un silenzio stampa “rumoroso”, rispondendo agli attacchi dei media con i fatti e soprattutto con i risultati. Un memorabile e sontuoso 3 a 1, rifilato alla Germania Ovest, capitanata da Karl Heinz Rummenigge, campione d’Europa uscente; quello fu il mondiale di Paolo “Pablito” Rossi che scontava per squalifica dovuta al Calcioscommesse due anni di inattività.

Rossi, quell’anno fu preferito, nonostante fosse il capocannoniere nel campionato italiano a Roberto Pruzzo, Bearzot ebbe ragione (“Pablito” divenne il capocannoniere di quel mondiale con 6 reti). Come dimenticare la contentezza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, quelle sue braccia al cielo e quel sorriso sulla tribuna del Bernabeu, ancora, lo scopone giocato sull’aereo che riportava trionfanti gli azzurri in patria, con lo stesso Presidente in coppia con Dino Zoff, di fronte Bearzot e Franco Causio. Dopo tanti anni, quella partita strappa con nostalgica emozione ancora gioie e sorrisi.
Formazione (5 – 3 – 2): Zoff (portiere e capitano), Cabrini, Collovati, Scirea, Gentile, Bergomi (difensori), Oriali, Tardelli, Conti (centrocampisti), Rossi, Graziani (attaccanti)



