Uomini e famiglia. Aumentano i padri in congedo per occuparsi dei figli. L’incremento graduale, seppur lento, lascia registrare il + 38% di uomini in congedo di paternità, negli ultimi 10 anni. Ad effettuare l’analisi è Save the Children, che riporta come dall’introduzione di quest’ultimo provvedimento, avvenuta nel 2012, il tasso di utilizzo sia un trend in crescita: si è passati dal 19,23% del 2013 al 48,53% del 2018, fino al 57,60% nel 2021. I padri che hanno chiesto congedo di paternità nel 2021 sono stati 155.845, su un totale di 400mila nascite.
Dato significativo che attesta quanto si stia evolvendo il concetto di cura della famiglia relegato, ancora per la maggiore, al ruolo della donne. I padri stanno lentamente appropriandosi di un lato più intimo del ruolo di capo famiglia, dedicando tempo ai figli e alla loro crescita, senza dare al lavoro esclusività.
Non sono dunque solo le donne a dover rinunciare alla carriera o al posto di lavoro per gestire gli impegni domestici. L’universo della paternità sta subendo i suoi cambiamenti. Lo stesso congedo di paternità si è evoluto dal 2012 ad oggi: prima prevedeva un solo giorno obbligatorio e due facoltativi di riposo dal lavoro per i padri, mentre oggi garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo, fruibili tra i due mesi precedenti e i 5 successivi al parto.


