Consiglio Europeo messo alle strette sull’emergenza migranti. Forte il pressing della premier Giorgia Meloni al vertice di Bruxelles, che delucida sui progressi delle migrazioni, attuati dal Parlamento italiano. Palazzo Chigi rischia comunque di evitare la discussione sul Mes, il Meccanismo che attende la ratifica solo del nostro Parlamento.
Delicati i rapporti tra il nostro Paese ed Ue sull’argomento. La Meloni dichiara a tal proposito: “Il Consiglio europeo sarà uno snodo cruciale nel contrasto all’immigrazione illegale, perciò mi aspetto passi avanti”.
Sul dossier migranti, di fatto, c’è rinvio al vertice del prossimo giugno. Mancheranno sei mesi alla chiusura sostanziale della legislatura europea, ragion per cui si attendono entro la scadenza, provvedimenti concreti, onde evitare di traslitterare i provvedimenti fino alla fine del 2024.
Intanto Ursula von der Leyen fornisce un semplice rapporto sui migranti, senza prevedere una reale opzione legislativa. Parla di necessità di un «approccio europeo», limitandosi solo ad indicare gli ultimi stanziamenti di 200 milioni di euro, accennando ai ricollocamenti volontari, per poi rinviare il tema fino all’approvazione del nuovo Patto sull’Asilo fermo da due anni.
La Meloni potrebbe insistere sulla necessità di una maggiore incisività nel contrasto dei flussi migratori, con focus sulla Tunisia e sull’importanza di giocare un ruolo per sbloccare l’accordo tra Tunisi e il Fondo monetario internazionale, anche coinvolgendo gli Stati Uniti.


