Il governo Meloni vara il suo primo Def con uno spazio di manovra nel 2024 pari a circa 4 miliardi. Attenzione posta da Palazzo Chigi alla politica economica dei prossimi anni, definita dalla premier come “una linea fatta di stabilità, credibilità e crescita”.
“Dalla prossima legge di bilancio bisogna porsi con concretezza il problema del calo demografico e delle nuove nascite, con misure adeguate”, chiarisce Meloni deliberando lo stato di emergenza nazionale di 6 mesi per fronteggiare l’esponenzialità dei flussi migratori sul Mediterraneo. Varati anche due disegni di legge: contro gli atti di eco-vandalismo sulle opere d’arte (con multe da 20 a 60mila euro, con sanzioni penali) e sulla competitività dei capitali per semplificare le norme di accesso alle quotazioni in Borsa.
La conferma arriva da comunicato di Palazzo Chigi sul cdm che informa. “Per il 2024, le proiezioni di finanza pubblica mostrano che, dato un deficit tendenziale del 3,5 per cento, il mantenimento dell’obiettivo del 3,7 per cento del Pil creerà uno spazio di bilancio di circa 0,2 punti di Pil, che sarà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale, al finanziamento delle cosiddette ‘politiche invariate’ a partire dal 2024 e alla continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, e concorrerà a una significativa revisione della spesa pubblica e a una maggiore intesa tra fisco e contribuente”.
Meloni punta al salto di qualità varando con il Consiglio dei ministri il Documento di economia finanziaria. Lo scenario è quello di un rialzo del Pil al +1% e del deficit attestato al 4,5%. “Rivediamo al rialzo con responsabilità le stime del Pil – spiega Meloni – e proseguiamo il percorso di riduzione del debito pubblico. Sono le carte con le quali l’Italia si presenta in Europa”.
Nel governo intanto la Ministra del Lavoro spinge sulle pensioni. Marina Elvira Calderone, fa un appello ai colleghi sul tema, mentre Riccardo Molinari riguardo le intenzioni della Lega specifica che “non si accontenta di una proroga della quota 103, ma tende all’obiettivo della quota 41 che con pochi miliardi non si fa”.




