Centristi per Cardito: “Basta con il malgoverno Cirillo”, l’appello del segretario Francesco Desimone

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A Cardito (NA) si ritorna finalmente a parlare di politica, dopo un lungo periodo di buio, una luce in fondo al tunnel sembra intravedersi. Il letargo ed il torpore di chi per molto tempo è stato in silenzio e si attardava nelle retrovie è stato messo alle spalle. A metterci la faccia e la firma l’architetto Francesco Desimone (in foto), segretario politico del gruppo Centristi per Cardito, una disamina politica che riportiamo di seguito, forte e ben marcata, ma allo stesso tempo, un richiamo ai valori ed ai sentimenti di amore profondo per un territorio mortificato e annichilito dalla gestione Giuseppe Cirillo, i peggiori anni che la cittadina a Nord di Napoli abbia mai vissuto, una pagina politica da cancellare e riscrivere.

“Nella qualità di segretario politico del gruppo “Centristi per Cardito” riteniamo maturi i tempi per affermare alcuni principi che, per quanto ci riguarda, rappresentano i cardini di un rilancio della politica nel nostro paese.

La nostra analisi parte da alcuni dati sconcertanti ed oggettivi emersi durante questi lunghi anni di malgoverno del sindaco Giuseppe Cirillo. È stato cancellato il dibattito, azzerato il confronto, annientata la dinamica democratica su idee, su temi e soluzioni. Un contesto silente e dopato che ha determinato, tra l’altro, al netto della nostra sede in via Eduardo De Filippo, la chiusura di tutte le sezioni di partito e di civiche. Un clima surreale da Comune commissariato, la partecipazione totalmente calpestata, annichilita, mortificata, cancellata.

In questi anni bui non abbiamo mai condiviso valori e scelte di un corso che ha fatto sprofondare Cardito nel totale degrado, trasformandolo in un ghetto dormitorio senza identità, senza vivibilità e senza prospettiva di sviluppo. Ci sarà modo e tempo per affrontare, nei dettagli, i temi e le scellerate scelte amministrative maturate all’interno di un contesto in città e nelle istituzioni arido di valori, di idee, di proposte, di dibattito; è mancato l’amore nei confronti del nostro paese e di chi come noi qui ci vive.

Un’analisi severa ma veritiera, senza alcuna demagogia, che ci induce a rappresentare con forza l’esigenza e la necessità di mettere in campo ogni azione utile e possibile, con impegno e determinazione, affinché Cardito possa tornare ciò che per anni ha rappresentato: un laboratorio politico di livello. Un obiettivo ambizioso che possiamo raggiungere solo se la parte sana della classe dirigente locale e della cittadinanza attiva riesca a ritrovare maturità e senso di responsabilità, consapevole di ciò che è stata l’amministrazione e la “non politica” di questi anni, prendendo atto, con estrema consapevolezza, delle condizioni in cui versa il paese.

Bisogna rimboccarsi le maniche ed iniziare a ragione con serietà per avviare immediatamente un processo virtuoso fatto innanzitutto di ritrovata partecipazione, caratterizzato da una ritrovata voglia di confrontarci sui temi, di mettere su carta un programma ambizioso espressione delle reali istanze di questo territorio e di chi ci vive.

Ripartiamo dalla volontà di ricostruire un tessuto politico realmente rappresentativo dei cittadini, dei loro bisogni; un tessuto politico fatto di esperienza, di competenza, di giovani, di professionisti, di persone comuni pronti a rimboccarsi le maniche per dare un contributo alla comunità, tirando fuori Cardito dal pantano, dalle sabbie mobili in cui è sprofondato in questi anni. Una classe dirigente all’altezza delle potenzialità che questo paese ha già espresso e può ancora esprimere.

Affermiamo questi concetti affinché sia chiaro a tutti che se vogliamo davvero un futuro ambizioso e migliore, se vogliamo davvero che qui torni la buona politica, non possiamo attendere la scadenza elettorale amministrativa. Sarebbe inutile e pure tardi. Il percorso deve cominciare subito, discutendo su temi e soluzioni, affinché si formi una classe politica granitica, omogenea, rappresentativa espressione di un progetto tutto nuovo che faccia della partecipazione e della mobilitazione civica il cuore dell’azione. Un programma serio, vero, reale, che va scritto, spiegato e radicato nella comunità, in modo che ognuno possa tornare a “sentire” il valore di appartenenza a questa terra e l’orgoglio di una rinascita sociale e culturale, prima ancora che politica e amministrativa.

Sappiamo bene che queste considerazioni sono comuni e condivide dalla larga parte della politica e dei cittadini ma ci carichiamo noi il peso di dirle per mettere in moto un circuito virtuoso e credibile. Lo facciamo dal peso che esprimiamo, e non solo elettorale, fornito dal nostro leader sovracomunale, Peppe Barra, segretario provinciale di “Noi di centro” e proiettato verso una candidatura regionale; i nostri consiglieri comunali, Nunziante e Andreina Raucci, Francesco Castaldo, già vicesindaco; Cristofaro Salvato e Luigi De Stefano, entrambi già consigliere comunale, Maria Consiglia Belgiorno, tanto per citare qualche nome sapendo che potrei continuare all’infinito.

Apprendiamo con estremo interesse l’azione dei 4 consiglieri di Forza Italia di prendere le distanze da atti messi in campo dal sindaco Giuseppe Cirillo giudicati “violenti” dagli stessi consiglieri azzurri ed espressione di principi nettamente contrari alla buona politica, ai valori democratici e alla naturale dialettica politica. È inaccettabile che si punti sistematicamente a soffocarla, a violentarla, a calpestarla, attraverso l’applicazione di scelte e atteggiamenti in netta antitesi rispetto al progetto che intendiamo costruire insieme a tutte quelle forze sane che vogliano condividere un nuovo e virtuoso percorso di rinascita. La democrazia a Cardito non può essere più commissariata e sostituita da una ristretta oligarchia distante dagli interessi collettivi. Possiamo farcela se soggetti rappresentativi come Andrea Falco, Biagio Auriemma, Rocco Saviano, Pasquale Barra, Francesco Pisano, Enzo Amirante e tutti coloro che hanno rappresentato un pezzo di storia in questo paese tornino ad esercitare un ruolo fondamentale perché insieme rappresentiamo un patrimonio di valore per tutta la comunità che non può e non deve essere disperso.

È inutile ribadire che chi condividerà fino all’ultimo giorno un’azione politica e amministrativa nefasta per Cardito non potrà in nessun modo riciclarsi attraverso il lavoro che da qui in avanti, insieme a tutte le forse sane, metteremo in campo in città per comporre un’alternativa che sia innanzitutto di valori, di comportamenti, di stile, di condotta, espressione di un amore incondizionato verso questa terra.

Siamo aperti ad avviare sin da subito questo percorso di buona politica offrendo alla nostra comunità una possibilità di tornare a vivere ed a partecipare, ripristinando quel laboratorio che per anni e per lunghe fasi ha rappresentato un esempio anche per chi ci guardava da lontano”.

Redazione
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