Il 9 maggio 1978, la mafia uccideva a Cinisi (PA) Peppino Impastato (30 anni), giornalista e militante della Democrazia Proletaria, lo stesso giorno in cui fu rinvenuto il cadavere del presidente della Dc Aldo Moro. Il corpo di Impastato venne ritrovato sui binari della stazione ferroviaria Palermo – Trapani, l’omicidio fu ordinato dal boss Gaetano Badalamenti, schernito dallo stesso Impastato e ribattezzato “Tano Seduto”, attraverso “Radio Aut”. All’inizio si pensò ad un suicidio o ad un attentato finito male, visto che fu rinvenuto un ingente quantitativo di tritolo, ma le indagini e la sete di verità, negli anni, hanno portato alle condanne di Badalamenti (ergastolo) e Vito Palazzolo (trent’anni) vice del boss.
A Peppino Impasto sono state dedicate, strade, scuole, aule consiliari e non solo; il regista Marco Tullio Giordana, firma la pellicola “I cento passi”, film che ripercorre la vita del giornalista siciliano, interpretato magistralmente da Luigi Lo Cascio, il gruppo rock dei Modena City Ramblers, nell’album “Viva la vida, muera la muertel”, incide il brano “I cento passi”, inserito nel film di Giordana.


