Sarà visitabile fino al prossimo 16 settembre la mostra “Crossing the sea” realizzata dall’artista americana Carole A. Feuerman. Allestita negli spazi espositivi della Fondazione Made in Cloister a Napoli, “Crossing The sea” è la prima esposizione personale dell’artista pop e surrealista che, attraverso 12 sculture, realizzate nel corso della sua carriera, ripercorre alcune tappe fondamentali della sua vita e del suo lavoro dagli anni ’70 ad oggi concentrandosi, prevalentemente, sui grandi movimenti migratori verso gli Stati Uniti che hanno interessato la popolazione cubana. E così, quegli oltre 100 miglia di mare, percorso su zattere improvvisate, diventano copertoni di auto, usati come salvagenti per bagnanti e tuffatori. Le 12 sculture, talmente realistiche da sembrare fatte di carne ed ossa, rappresentano delle nuotatrici il cui sguardo si intreccia con le mura rinascimentali dell’antico chiostro regalando ai visitatori uno spettacolo unico.

La Fondazione Made in Cloister ha particolarmente a cuore il tema dei migranti come ha dimostrato già in passato ospitando la mostra dell’artista cinese Liu Ljanhua nel 2019. Davide de Blasio, direttore della fondazione, ha affermato: “In questa mostra c’è il richiamo al tema dei migranti che è una delle priorità politiche per tutti i paesi del mondo. Ed, in contemporanea, c’è la capacità dell’artista di mostrare bellezza celata in ogni cosa e la speranza che questo implica”.
Le 12 sculture dell’artista, maturata nel periodo iperrealista americano, si distaccano però dai lavori della generazione pop e minimalista per i quali ogni forma di tenerezza o sentimento romantico dell’opera erano da escludere. A differenziare Feuerman dagli iperrealisti è la sua arte che non è una semplice fotografia del reale ma il riflesso di una sensazione maturata dall‘osservazione dei bagnanti sulle spiagge di Long Island e di Key West.
il progetto espositivo “Crossing the sea” è curato da Demetrio Paparoni e realizzato in collaborazione con il gruppo gallerie d’arte Bel-Air Fine Arte. L’obiettivo della mostra, come afferma l’artista Carole A. Feuerman, è quella di incitare lo spettatore a guardare da vicino ciò che ha davanti, a riflettere ed emozionarsi.


