Cardito(NA). Il solito Giuseppe Cirillo. Ai consiglieri di maggioranza mostra muscoli che non ha spiegando di aver ormai accantonato i 4 di Forza Italia e di voler chiudere con un assessore al consigliere Sorriso di Azione, inglobando anche Marco Mazza dall’opposizione; dall’altro, ai 4 di forza Italia dice che i suoi consiglieri di maggioranza non hanno alcuna autorevolezza e che quindi la frattura si può ricomporre subito inglobando in giunta i due assessori revocati e affidando a Forza Italia la leadership politica e amministrava. Come finirà? Il sindaco Cirillo si rimangerà la revoca dei due assessori, Fusco e D’Agostino, e li rinominerà nell’esecutivo. Ha dato agli azzurri già ampia disponibilità su questo fronte ma a Forza Italia non basta, sul tavolo ci sono altre questioni che vanno definite col capo dell’amministrazione senza, ovviamente, far capire niente al resto dei consiglieri di maggioranza che si dimostreranno, ancora una volta, poca roba sul piano della politica e della dignità politica. E non è escluso che proprio la maggioranza possa offrire in questa “pax” con Forza Italia la testa del presidente Antonio Giangrande, scaricato ormai dal sindaco e dal resto dell’alleanza. Cirillo vuole ricucire con Forza Italia per due motivi: il primo riguarda la capacità degli azzurri di mettere in campo un’opposizione su atti e temi insostenibile dal sindaco e si rischierebbe un altro scioglimento anticipato. Significherebbe la morte politica di Cirillo che si ritroverebbe a sindaco e da vicepresidente della Città metropolitana a cittadino qualsiasi. E il secondo motivo, riguarda l’inaffidabilità della nuova maggioranza in quanto proprio il sindaco ha confidato agli azzurri che Mazza va bene per la panchina lunga, non certo per essere l’elemento determinante sul piano numerico. Alla prima giravolta di mazza, Cirillo si ritroverebbe a casa. Quindi, ogni decisione il sindaco la prenderà tenendo ben presente una esigenza: tutti sono sacrificabili, tranne la sua poltrona. E in questo disegno il capo dell’esecutivo sa bene che sancire seriamente la rottura con Forza Italia significa andare a casa da qui ad un anno. E allora ha proposto agli azzurri una soluzione che rafforza Forza Italia sul piano politico ma senza far capire niente ai consiglieri di maggioranza, come detto, incapaci della più semplice analisi e privi di qualsiasi forza nell’esercitare un’azione politica.
Il “doppio forno” di Cirillo fino ad oggi ha retto alla grande e il primo cittadino sa bene chi prendere per i fondelli e con chi, invece, definire la linea per il presente e per il futuro. Ha abbassato le penne e sta cercando in prima persona di ricucire lo strappo con Forza Italia perché dopo i due consigli comunali che lo hanno visto capitolare sotto i colpi dell’opposizione azzurra, sa bene che non riuscirebbe ad andare lontano di questo passo. La storia scoperchiata da Forza Italia che ha smascherato l’ennesima palla del sindaco sul Puc, ha messo Cirillo al tappeto. L’approvazione del Puc è stata una farsa e per tre anni il sindaco ha raccontato una balla al paese al punto che quello scarabocchio approvato in giunta non è stato mandato nemmeno in Città metropolitana per il parere mentre ai cittadini e alla politica ha sempre raccontato di un risultato storico già raggiunto. Ha preso in giro tutti e adesso che è stato smascherato, dovrà riapprovare4 il Puc con grafici nuovi senza terreni edificabili distribuiti prima della campagna elettorale a destra e a manca per racimolare voti; quel Puc è un pezzotto e infatti Cirillo lo ha tenuto per tre anni in un cassetto. In aula ha detto che lo dovrà cambiare perché a Città metropolitana non può arrivare quella bozza che farebbe rabbrividire il più acerrimo sostenitore del cemento. E’ in difficoltà e ci è andato dopo due consigli comunali, figuriamoci cosa potrebbe venire fuori se Forza Italia si mettesse a scavare settore per settore e attuare un’opposizione dura e intransigente. Un aspetto che Cirillo vuole evitare a qualsiasi costo. E’ disponibile a rimangiarsi la revoca, a fare una brutta figura davanti a tutti ma ha chiesto agi azzurri di soprassedere sulle sue dimissioni perché se va al protocollo rischia di restarci per sempre. Allora il sindaco tratta con gli azzurri sapendo di essere il più debole ed è pronto a fare quello che nessuno si aspetta. Come detto, il solito Cirillo. Da questa storia, però, nasce un’altra questione: la debolezza e l’incapacità dell’opposizione. Mazza è ormai la panchina del sindaco mentre Nunzio e Andreina Raucci rifiatano. Lo hanno dimostrato i 4 di Forza Italia. In due consigli comunali hanno attuato un’opposizione seria mettendo alle corde sindaco e maggioranza. Ecco perché l’unica preoccupazione di Cirillo resta quella di ricucire con Forza Italia ripristinando un contesto ad opposizione zero.


