Almeno un morto e 10 dispersi è il tragico bilancio dell’ennesima strage in mare. Nella giornata di ieri, un barcone di migranti, diretto in Italia e partito dalla costa di Zarzis è affondato al largo della Tunisia. A riferirlo è l’emittente radiofonica tunisina “Mosaique” che ha riportato le parole del portavoce del pubblico ministero di Sfax, Fathi Boujnah, secondo cui altri 11 migranti sono stati tratti in salvo, dopo l’affondamento della barca, dalla guardia costiera.
Con quest’ultima tragedia il numero di morti e dispersi, al largo delle coste del paese nordafricano, sale ad oltre 600 solo nella prima metà del 2023.
È evidente che la Tunisia sta affrontando una crisi migratoria senza precedenti, una vera e propria diaspora. La Tunisia, infatti, ha sostituito la Libia come principale punto di partenza di persone in fuga dalla povertà e dalla guerra che affligge i paesi africani e medio orientali.
La crisi migranti prosegue anche su altre rotte. Helena Malena, dirigente della Ong spagnola Caminando Fronteras, ha annunciato, nella mattinata odierna, che almeno 300 migranti partiti dal Senegal, risultano dispersi al largo delle Isole Canarie.




