Protesta dei sanitari precari a Napoli. Venerdì scorso gli infermieri e il personale Oss delle cooperative ha organizzato un sit in davanti all’ingresso dell’Ospedale Pellegrini.
Al centro dello slogan di rimostranza, il lavoro ‘usa e getta’ e la richiesta di stabilizzazione occupazionale. Sui precari della Sanità grava ancora il peso dell’estenuante lavoro dei mesi della pandemia, che hanno visto l’impiego imminente di unità lavorative in casi di emergenza, poi messe da parte in condizioni di rientrata necessità.
L’indifferenza delle istituzioni rispetto all’osservanza dell’ar.1 comma 268, lettera b legge 234/2021, che contempla l’assunzione diretta di dipendenti che hanno prestato servizio per 18 mesi continuativi tra il 31 gennaio 2020 ed il 30 giugno 2022, sta inasprendo la situazione lavorativa dei precari in protesta.
Il portavoce Oss per la Cisl, Massimo Sette, lamenta a mezzo stampa il mancato ascolto da parte dei dirigenti sanitari: “Hanno ignorato le indicazioni di rimpinguare il personale sanitario che per legge, avrebbe dovuto occupare la metà dei posti da coprire. Proveremo a parlare con il Prefetto ed il Direttore generale dell’Asl, senza escludere lo sciopero”.
“Abbiamo garantito assistenza quando non potevate assumere”, si legge su uno striscione e di fatto questa è la sintesi della rimostranza del personale sanitario tagliato fuori dalle assunzioni, pur avendone diritto per norma e regola.


