Mancano medici specialisti interessati a lavorare nella sanità pubblica all‘Isola d’Elba. La giunta regionale della Toscana lancia la sua campagna per reclutare professionisti disposti a trasferirsi e lo fa con due iniziative insieme:
- “Anch’io all’Elba” per l’istituzione di un elenco regionale di professionisti dipendenti del Servizio sanitario regionale che siano disponibili a prestare servizio, in periodi di tempo limitati all’Isola d’Elba;
- “Start dall’Elba” per l’emissione di concorsi specifici destinati a nuovi professionisti che possano soddisfare le necessità delle zone carenti.
Bonus e rimborso di vitto e alloggio per chi è disposto ad esercitare la professione in questa regione. I medici dovranno lavorare da una fino a un massimo di 5 settimane l’anno nell’ospedale dell’Isola d’Elba. Stipendio di 2mila euro lordi settimanali di indennità per 38 ore a settimana, con garanzia di una produttività aggiuntiva a titolo di compensazione.
“L’attuale carenza di dirigenti sanitari e medici specialisti, soprattutto la difficoltà del loro reclutamento, si manifestano in tutta la loro evidenza con l’insufficienza di personale nelle strutture sanitarie situate in zone periferiche o disagiate ed in particolare il fenomeno assume dimensioni importanti nella zona dell’Isola d’Elba”, viene scritto nella premessa dell’iniziativa “Anch’io all’Elba”.
Per la formazione di neolaureati, la Regione assicura possibilità di frequentare corsi di formazione in centri d’eccellenza, 6 mesi di ospitalità gratuita nella foresteria dell’azienda, incentivi economici e corsie preferenziali per la progressione di carriera. Dopo il primo triennio un camice bianco potrà fare domanda per spostarsi altrove all’interno dell’azienda Usl Nord Ovest.
E chi invece sceglierà di restare sull’Isola d’Elba per sei anni, invece, al termine del periodo potrà spostarsi in una qualsiasi altra azienda toscana. Per i medici già assunti, sarà previsto un 50% in più di corrispettivo in busta paga, al momento del trasferimento.
L’intento è di provvedere anche a riorganizzare gli ospedali di base. Lo sottolineano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. “L’obiettivo è cambiare la condizione del sistema sanitario nelle zone periferiche e disagiate, trasformando questi territori in luoghi della formazione e valorizzazione della carriera dei giovani medici”.
“Questo progetto ha tutte le caratteristiche per diventare un modello, di cui si potrebbe ipotizzare l’ampliamento ad altre zone periferiche e disagiate della regione per tamponare carenze momentanee e difficoltà legate al personale. Così si intende garantire non solo una risposta in termini di pari opportunità di accesso ai servizi sanitari in ogni luogo della regione, dando continuità agli stessi, ma anche un percorso di formazione e crescita professionale stimolante ai medici coinvolti”, concludono.