La pellicola campione di incassi “Barbie” di Greta Grewing, che ha fruttato oltre un miliardo di dollari al botteghino mondiale e il cui successo è in continua ascesa, è stato vietato in due paesi.
Libano e Kuwait, infatti, non collaboreranno al successo del film dedicato all’iconica bambola Mattel che non arriverà mai nei due paesi. A comunicare la scelta del Kuwait è stato Lafi Subaïei, presidente del comitato di censura cinematografica, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Kuna. Richiesta, inizialmente, la rimozione di alcune scene definite “oscene” e che “incoraggiano comportamenti inaccettabili“, il film è stato successivamente vietato. Il motivo principale che ha spinto lo stato leader nel settore petrolifero a dire no a “Barbie” è che la pellicola “attenta alla pubblica morale, l’ordine pubblico, le tradizioni e introduce idee straniere nella società”.
Proprio due giorni fa “Barbie” era stato vietato anche in Libano con l’accusa di “promuove l’omosessualità” nel contesto della campagna anti-Lgtb in aumento in uno dei paesi più liberali del Medio Oriente.


