Il Campidoglio nomina una commissione per arginare la crisi taxi a Roma. Prevista una riunione con le associazioni di categoria per “ritoccare” le tariffe congelate da 12 anni.
Ci si avvia a dire addio al tassametro unico progressivo, valido su tutto il Comune di Roma. Alla quota fissa di partenza, in pratica 3 euro nei feriali, 5 nei festivi e 7 nei notturni, si aggiungeranno 1,14 euro a chilometro, fino al raggiungimento di 11 euro. Da qui la corsa aumenterà di 1,35 euro fino ai 13 euro, e di 1,66 euro dalle corse più lunghe fino alla fine delle stesse.
Bisognerà poi sborsare 50 euro per arrivare da Fiumicino all’interno delle Mura Aureliane.
Se i taxi sono diventati introvabili nella Capitale, con code lunghe fuori a stazione ed aeroporto, le associazioni di categoria sostengono a gran voce l’incremento delle tariffe.
“Con l’approvazione della delibera – ha detto l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenuo Patanè – compiamo un primo importante passo nell’iter che porterà alla rimodulazione del sistema tariffario dei Taxi. Un provvedimento che può produrre anche un aumento dell’offerta e che è tanto più necessario, dopo ben 12 anni, per migliorare il servizio a beneficio di cittadini e operatori, in considerazione dell’introduzione e dell’evoluzione delle moderne applicazioni e tecnologie digitali”.
Intanto sulla categoria di taxisti è intervenuto anche l’Antitrust, che ha aperto un’inchiesta a Roma, Milano e Napoli per fare luce sull’intero sistema con licenze e impatti sul servizio.


