Stupro Palermo, la vittima disperata: “Mi state portando alla morte”

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Non ce la fa a reggere la pressione mediatica giudicante che si è abbattuta su di lei dopo la denuncia dello stupro subito a Palermo. La ragazza costretta a vedersi definita “una poco di buono”, ad essere al centro di dibattiti e sentenze politiche, non ultima, dell’infelice uscita del giornalista Andrea Giambruno, compagno della premier Meloni che proprio ieri ha lasciato intendere che se non si fosse ubriacata, sarebbe sfuggita al branco, scrive su Instagram il suo sfogo.

“Sono stanca. Mi state portando alla morte. Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho più voglia di lottare, nè per me nè per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così. Non serve a nulla continuare. Pensavo di farcela, non è così. Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore”.

Sente il peso dello stigma di tutta la società: dei coetanei, dei docenti, degli adulti e dei professionisti. Alle critiche solo pochi giorni fa aveva replicato:  “Ve lo dico in francese, mi avete rotto…con cose del tipo ah ma fa i video su tik tok con delle canzoni oscene; è normale che poi le succede questo” . “…Me ne dovrei fregare ma non lo dico per me; più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me e fanno post, come me potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio”.

La diciannovenne trasferita in una comunità protetta fuori da Palermo, sta lanciando segnali di sfinimento psicologico: “Io rimango me stessa e manco se mi pagate cambio, perciò chiudetevi la boccuccia e continuate a guardarvi le altre tiktoker che si aprono le gambe nei video commentandoli col cuoricino piuttosto che giudicare una ragazza stuprata”. 

La giovane ha definito in una storia social “animali” i suoi stupratori e spera che quanto accadutole possa essere da monito per le altre ragazze. Intanto, supportata dagli assistenti sociali nel centro dedicato a casi come il suo, avrà anche la possibilità di ricominciare e di lavorare.

Pina Stendardo
Pina Stendardo
Giornalista attenta ai fermenti quotidiani, raccontati con umanità. Convinta che scrivere sia un atto d’amore e responsabilità, ama divulgare il bello dell’Arte e del sociale, proponendo una narrazione alternativa sullo spaccato culturale.

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