È stato approvato alla camera con 150 voti favorevoli, nessun contrario e 107 astenuti, il decreto legge che spera di porre fine alle sempre più frequenti aggressioni, da parte di alunni o genitori, nei confronti degli insegnanti e di altri membri del personale scolastico come dirigenti e Ata.
Il decreto legge, firmato dal deputato leghista Rossano Sasso, passerà ora in senato dove potrà subire qualche variazione.
Nel decreto si propone di inasprire le pene in caso di aggressioni delle quali, come si legge nel testo, “gli insegnanti sono sempre più spesso vittime, da parte dei loro alunni e spesso delle famiglie che ne sostengo, a volte in modo arrogante, le ragioni”. Attualmente, infatti, la legge prevede una pena massima di cinque anni in caso di aggressione e di tre anni in caso di oltraggi. Con il nuovo decreto, invece, si passerebbe a sette anni e mezzo di carcere in caso di aggressione e quattro anni e mezzo in caso di offese.
Anche per i minori, dai 14 fino ai 18 anni, ci saranno pene più severe che terranno comunque conto della loro minore età.
Il decreto, afferma il deputato Sasso, “serve per tutelare la libertà di insegnamento e per restituire agli insegnanti un ruolo di primo piano nella vita della società”.
Se la legge venisse approvata si è già pensato di sensibilizzare la questione con l’istituzione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico che verrebbe celebrata ogni 15 dicembre.