Ha rappresentato l’idea e l’immagine della rivoluzione politica Beppe Grillo, comico irriverente e fondatore del partito del Movimento Cinque stelle. Accolto da una fetta di italiani come “salvatore della patria”, ha proposto sulla scena governativa nostrana, rappresentanti quali Luigi Di Maio, Virginia Raggi, Giuseppe Conte. Dei tre moschettieri di cui Grillo è stato il D’Artagnan della situazione, si è salvato solo Conte, come lui stesso ammette a ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio, nel cui programma, dopo nove anni di assenza dalla tv, l’artista si confessa per espiare i suoi peccati.
Non parla più da Dominus del partito da lui fondato, ma ritorna al suo ruolo originario: quello di cabarettista. Pronuncia battute sui personaggi della politica odierna, inseriti nel suo spettacolo ‘Io sono il peggiore’, per poi andare a punzecchiare proprio le ex api operaie del suo alveare logato M5s.
Si rivolge contro Di Maio da bravo Cardinale Richelieu che sperava nel miele trasformatosi in fiele, e ne denuncia la smania di potere, fino ad arrivare all’attuale leader del Movimento, Giuseppe Conte, che definisce migliorato rispetto ai tempi della scelta di investitura in cui contava, secondo parere suo e di Di Maio, il fatto che fosse bello e parlasse poco, fattore indispensabile sia per il Movimento che per la politica intesa alla loro maniera.
Nonostante ciò Grillo difende le vecchie battaglie del suo partito, come il Reddito di cittadinanza o il Superbonus, concepiti con una durata quinquennale da diluire al bisogno, ma non da depennare come norma affidata alla damnatio memoriae. Lui, la sintesi mal riuscita dei populares fratelli Gracchi di romana memoria, ha però il coraggio di dichiarare: “Non posso condurre o portare a buon fine un movimento politico, ragion per cui mi sono ritirato a guardare cosa succede. Ora sono anziano e confuso”.
“Sono il peggiore? Si’, sono il peggiore, ho peggiorato questo Paese”, tuona dall’alto del suo seggio caricaturale l’ex Deus ex Machina della politica italiana, che era iscritto al Pd ma poi ha fondato il M5s.