Quattro giorni fa tre agenti sono stati aggrediti nel carcere di Bollate. Si tratta di un assistente capo, un sovrintendente capo e un ispettore di polizia penitenziaria. A denunciarlo è il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, ex vice sindaco di Milano che ha annunciato un’interrogazione al ministro della giustizia Carlo Nordio per discutere della situazione sempre più precaria delle carceri italiane.
L’episodio rientra nel novero del consuetudinario per chi lavora nei penitenziari, tanto che da un anno a Bollate, come racconta il deputato, “non vengono più rispettati alcuni requisiti per entrare, essendo “per sola custodia e trattamento avanzato” per chi sconta lunghe pene definitive.
Bollate viene nutrito sempre più da colpevoli di reati di violenza sessuale, mai stati portati in istituto prima. Il carcere si affolla, ma il personale penitenziario non accenna ad aumentare. Non c’è ricambio paritario tra ingressi detentivi ed agenti preposti al controllo del loro vivere carcerario.
Mancano posti nelle Rems (residenze per le misure di sicurezza), a cui dovrebbero essere destinati i detenuti con problemi psichiatrici ed aumentano dunque i soggetti di difficile gestione che mandano in tilt un intero sistema. Problema reale per Corato, soprattutto se si tiene conto che potrebbero aggredire senza motivo gli agenti penitenziari, impreparati anche a gestire detenuti che dovrebbero altrimenti essere curati in ospedali psichiatrici.


