Filippo Turetta è arrivato all’interrogatorio tanto atteso dopo la sua fuga in Germania, luogo in cui è stato arrestato con mandato di cattura internazionale pendente a suo carico.
Finalmente davanti al gip, non ha risposto alle domande di Benedetta Vitolo. Reazione prevedibile per l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Verona. Gli è bastata mezz’ora per comparire e poi lasciare la stanza in lacrime.
Non ha neppure avuto il coraggio di parlare, dopo l’efferato delitto commesso con aggravanti di reato.
L’opinione pubblica attendeva una sua reazione al gesto commesso, ma non c’è da stupirsi di nulla al solo pensare che dopo l’uccisione di Giulia il killer si è allontanato per mille chilometri allo scopo di farla franca.
Poteva avere l’occasione di raccontare la sua versione dei fatti, scegliendo di avvalersi di una dichiarazione spontanea, ma ha preferito tacere.
L’avvocato Giovanni Caruso, si è intanto impegnato davanti alla stampa, a non avanzare alcuna istanza al Tribunale del Riesame.
A questo punto saranno le indagini ad inchiodare Turetta davanti alle sue responsabilità.


