Maxi sequestro della guardia di finanza di Milano pari a 86,5 milioni di frode. Nel mirino la filiale italiana di Ups, con sede principale ad Atlanta. Avviate anche le perquisizioni a Roma, Como e Reggio Emilia, oltre che a Milano.
Il dipartimento antimafia della procura di Milano, con il coordinamento dei pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri, sta indagando sui vertici della filiale italiana succedutisi alla guida del colosso statunitense, a partire dal 2017 e fino al 2022. Sulla presunta fronde era già intervenuta in passato la procura milanese, intervenendo nello specifico nei casi Brt, Geodis, Esselunga. Ha lasciato insospettire l’utilizzo di Ups di manodopera esterna proveniente da cooperative apparsa come “appaltati” alla società. Il ricorso ad essi era però vietato, perchè solo le agenzie di lavoro interinale avrebbero potuto collaborare, e non cooperative esterne. Appalto e somministrazione hanno regimi fiscali differenti e per Ups quello più favorevole era il primo. Con questo stratagemma la filiale italiana avrebbe ottenuto Iva a credito per 86 milioni su 480 milioni di commesse.


