L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha rilasciato i dati relativi agli eventi sismici verificatisi nel 2023 nella nostra penisola. Sono 16.307 i terremoti registrati dai sismografi, uno quasi ogni trenta minuti, avvenuti lo scorso anno. Dati che dimostrano, ancora una volta, la sismicità dell’Italia ma che risultano in linea con i dati del 2022 con la media di 44 terremoti al giorno.
Anche nel 2023, dunque, i dati si mantengono stabili confermando la tendenza iniziata nel 2019, e in calo rispetto agli anni passati quando si verificarono frequenti eventi sismici nell’Italia centrale come nei territori di Amatrice, Norcia e Visso raggiungendo, nel 2016, il picco di 60 mila scosse.
Delle oltre 16mila scosse avvenute nel 2023 la più forte quella registrata in Calabria di magnitudo 5.2 risalente alle 4:41 del pomeriggio del primo maggio. A detenere il primato della regione più sismica d’Italia è, invece, la Sicilia che ha registrato 181 eventi tellurici con magnitudo superiore a 2.0 mentre la regione con meno eventi sismici è la Sardegna.
Numerose frequenze sismiche lo scorso anno sono state registrate in zone attive anche negli anni precedenti come quella di Amatrice- Visso- Norcia, l’Appennino tosco-romagnolo, Umbertide e quella dei Campi Flegrei in cui si sono registrati ben 450 terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 1.0.
“É fondamentale diffondere la consapevolezza della pericolosità sismica e l’importanza di conoscere sempre più la struttura geologica della nostra nazione, al fine di proteggerci sempre meglio dal rischio sismico.” – afferma il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni.


