Oggi, 11 gennaio 2024, ricorre il 25esimo anniversario della morte di Fabrizio De André, uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi. Nato a Genova nel 1940, De André ha iniziato la sua carriera musicale negli anni ’60, pubblicando i suoi primi album con il nome d’arte di Faber. Le sue canzoni, caratterizzate da testi poetici e impegnati, hanno subito conquistato il pubblico, grazie alla loro capacità di raccontare la vita, le passioni e i drammi dell’umanità mettendo sotto la sua lente d’ingrandimento gli ultimi, i dimenticati e gli emarginati.
Nel corso della sua carriera, De André ha esplorato diversi generi musicali, dalla musica folk alla musica leggera, ma sempre con un’attenzione particolare alle tematiche sociali e politiche. Le sue canzoni hanno affrontato temi come la guerra, la povertà, la discriminazione, l’amore e la morte, con un’originalità e una profondità che hanno fatto di lui un artista unico e, talvolta, “scomodo” per la sua capacità di essere sempre una voce fuori dal coro mischiando il sacro e il profano.
Tra i suoi brani più famosi ricordiamo “La canzone di Marinella”, portata al successo da Mina nel Sanremo del 1967, “Via del Campo”, “La guerra di Piero”, “Il pescatore”, “La città vecchia” e tanti altri.
La morte di De André, avvenuta nel 1999, ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama musicale italiano ma la sua musica continua a vivere, e le sue canzoni continuano ad essere un punto di riferimento per tutti coloro che credono nel potere della musica per raccontare la vita e cambiare il mondo.
In occasione dell’anniversario della sua morte in numerose piazze italiane, tra cui Roma, Napoli e Milano, a partire dalle ore 20:00, si svolgerà “La cantata anarchica” che consentirà ai fan del cantautore genovese di rivivere la poesia delle sue canzoni.
Fabrizio De André sarà anche il protagonista della prima edizione invernale dei “Rolli Days” intitolata “Sacro e Profano –Ballata per Genova” che, dal 19 al 21 gennaio, proporrà l’apertura straordinaria dei palazzi Unesco della città raccontati con le parole e le note di De André.