Giorgia Meloni aveva accolto le dimissioni di Vittorio Sgarbi, definendo dal Giappone “corretta” la sua scelta. Eppure il sottosegretario alla Cultura conferma di dimettersi non per il parere dell’Antitrust, considerato contraddittorio, ma per una questione personale. Resta però in attesa del giudizio del Tar e definisce le dimissioni “un’auto sospensione temporanea”.
L’ex sottosegretario alla Cultura sta pensando ad un eventuale dietro front? Non intende dunque revocare le dimissioni, rende noto, ma Sgarbi definisce il pronunciamento a suo carico contraddittorio e ne spiega anche il motivo. A quanto pare, in un precedente documento del 16 maggio, risultava ribadita la compatibilità della sua carica con le 19 attività e funzioni da lui stesso esercitate.
Successivamente l’Antitrust ha poi riscontrato ed evidenziato per lui, l’incompatibilità. L’ex critico d’arte ha allora fatto notare che l’Antitrust si è posto in una maniera non oggettiva ma da un punto di vista politico, nei suoi riguardi L’intenzione probabilmente era quella di sollevare Giorgia Meloni dalla scelta su una posizione che riguardava Sgarbi e che avrebbe portato la premier a contraddire se stessa e l’operato del suo governo.


