Ancora preoccupazione per la foresta Amazzonica che, a causa del riscaldamento globale, potrebbe andar incontro ad una deforestazione e raggiungere un livello di collasso parziale o totale.
Il bacino dell’Amazzonia non è solo un’enorme estensione di foresta pluviale ricca di biodiversità ma gioca un ruolo fondamentale nella regolazione del clima e dei cicli biologici che influenzano l’intero pianeta.
A lanciare l’allarme una ricerca condotta dall’Università Federale di Santa Catarina in Brasile, in collaborazione con gli scienziati dell’Università di Birmingham, pubblicata su Nature.
Nello studio in questione sono stati identificati le potenziali soglie dei fattori di stress che potrebbero portare la foresta Amazzonica ad un punto di non ritorno che metterebbe a rischio gli equilibri dell’ecosistema.
I risultati della ricerca sono importanti per il ruolo vitale che l’Amazzonia svolge nel sistema climatico globale. Gli alberi della foresta infatti, immagazzinano enormi quantità di carbonio che, se rilasciate, potrebbero accelerare il riscaldamento globale.
Va ricordato, inoltre, che durante la siccità del 2015, la foresta Amazzonica agì come un grandissimo serbatoio di carbonio.
Durante la Conferenza sul clima COP28, il team di scienziati ha pubblicato una serie di documenti politici che illustrano le misure che le organizzazioni locali, regionali e globali, devono adottare per evitare che l’Amazzonia raggiunga un punto critico di non ritorno al primo posto, ovviamente, fermare le emissioni di gas serra per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.


