Sospesa dalle 16 di oggi la circolazione sulla linea ferroviaria Milano- Venezia, tra le stazioni di Vicenza e Padova per le condizioni meteo avverse che stanno imperversando sulla zona e che hanno provocato l’esondazione di diversi corsi d’acqua. Intervenuti sul posto i tecnici Rfi.
È in corso la riprogrammazione dell’offerta ferroviaria – spiegano – con i treni AV che potranno subire deviazioni con maggior tempo di percorrenza fino a 120 minuti”.
Riaperta al traffico, a senso unico alternato via Roma a Pieve Ligure, strada nel Levante di Genova, dove ieri si è verificata una frana, sfiorando uno scuolabus isolando un migliaio di persone.
“I lavori portati avanti dalla Città metropolitana di Genova durante tutta la notte hanno permesso di rimuovere 300 metri cubi di materiale dalla strada provinciale 29″, dice il consigliere delegato alla Viabilità della Città metropolitana di Genova Franco Senarega.
Anche nella provincia Lucca, sempre causa maltempo si sono verificate più frane. In particolare una che ha interessato la Versilia nel Comune di Massarosa, in via Pietra a Padule, interessando un’autovettura; bloccate all’interno due persone, come spiegano i vigili del fuoco, fortunatamente non hanno riportato nessuna conseguenza fisica. Ripristinata la viabilità intorno alle ore 5.
Uno smottamento a Galligano, in Garfagnana, ha lasciato isolate tre famiglie.
Un’altra frana è caduta sulla statale Cisa tra Ligure e Toscana, in località Bettola, nei Comuni di Santo Stefano Magra e Aulla.
L’intensa perturbazione che sta interessando il padovano ha causato allagamenti sia in aree rurali che urbane, canali e piene di livello dei fiumi in rapido aumento.
Servono – commenta Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova -, investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con una rete di piccoli invasi, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti. Serve – conclude – realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana, garantendo così anche una maggiore sicurezza idraulica. Il Veneto recupera solo il 5% della pioggia rispetto ad una media nazionale dell’11%. Serve una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per evitare gli allagamenti, conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura”.


