Milano vuole risposte per Ilaria Salis, l’insegnante monzese detenuta a Budapest, che ha rifiutato il patteggiamento ad 11 anni di reclusione. La 39enne ora rischia un incremento di pena carceraria in termini di anni. Per questo la fiaccolata solidale nei suoi confronti ed in quelli della sua famiglia, non si arresta.
Questa sera il Comitato Ilaria Salis, varie associazioni e partiti scenderanno in piazza a Milano, alle 18.30 per chiedere la concessione degli arresti domiciliari in Italia. Si partirà da largo Richini, vicino all’Università Statale, per arrivare in piazza Missori.
Sfileranno Amnesty International, Arci, Sentinelli e Anpi; tra i partiti, il Pd di Monza e di Milano, Rifondazione Comunista, Possibile, Alleanza Verdi-Sinistra e l’Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano.
L’ingresso al guinzaglio della donna portata in tribunale continua a tormentare l’opinione pubblica. In una nota si spiegano i motivi della fiaccolata: “Da più di un anno Ilaria è in prigione in un paese in cui, secondo le principali organizzazioni umanitarie, non sono garantiti I diritti dei detenuti e in cui la democrazia è giorno dopo giorno limitata dalle leggi liberticide di Orban. Siamo preoccupati per la sua sicurezza e per gli esiti di un processo inquinato dall’ideologia antidemocratica delle istituzioni ungheresi. Continuiamo a chiedere che torni in Italia ad affrontare il processo”.
Ilaria viene considerata “ostaggio di uno Stato” che applica impari trattamento giuridico secondo il Comitato Salis, violando i diritti umani fondamentali.