Una lettera inviata alla premier Giorgia Meloni e a Paolo Zangrilli, Ministro per la Pubblica istruzione, insieme al capo Dipartimento della funzione pubblica Marcello Fiori. Educatrici di insegnanti scrivono per essere ascoltate in audizione.
Nella lettera al governo si chiede apertura in occasione dello sciopero dell’8 marzo a Roma, che le vedrà riunite sotto Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della funzione pubblica.
Le insegnanti rivendicano una proroga delle graduatorie in scadenza per l’assunzione di 5000 professionisti di nidi e materne.
L’intento è quello di assicurare ai bambini la presenza delle loro figure di riferimento con continuità annuale e di stabilizzare il percorso di migliaia di insegnanti ed educatrici ritenute idonee per la professione dopo un concorso.
Le insegnanti sperano di essere accolte nelle sedi governative per evitare che a settembre, con lo scadere delle graduatorie i servizi educativi e scolastici siano messi in ginocchio.
A firmare la lettera per conto delle professioniste sono le sigle COBAS, USB, Adl Cobas e Coordinamento precari Inside.
La mobilitazione dell’8 marzo ha incontrato a Roma anche l’appoggio di Dario Nanni, consigliere comunale e presidente della commissione capitolina speciale giubileo 2025. Anche Nanni ha inviato una missiva al governo, sottolineando l’importanza ed il dovere di riconoscere la professionalità delle lavoratrici, tale da garantire la loro assunzione. Il criterio del diritto verrebbe dunque meno se a settembre non fosse concessa una proroga per le graduatorie dei concorsi avvenuti negli scorsi anni.


