Una candidatura alle Europee ed il gioco è fatto. Sono bastati pochi minuti nel dare l’annuncio al Teatro Quirino di Roma, per portare allo scoperto il Capitano Ultimo. Dopo 31 anni trascorsi in incognito, l’uomo che consentì la cattura di Totò Riina, Sergio De Caprio, si lascia finalmente vedere senza passamontagna.
Era il 1993 quando iniziò ad indossarlo. L’aretino lavorava da capo dei Ros in Crimor, da lui fondata a Palermo. Fino al 1997 fu implacabile nella cattura dei malavitosi. A soli 24 anni, negli anni ’80 aveva arrestato i latitanti Vincenzo Puccio e Antonino Gargano, braccio destro di Bernardo Provenzano. Dopo l’arresto di Riina che denominò ‘Sbirulino’, qualcosa andò storto. La mancata perquisizione del covo Riina in via Bernini, avvenuta solo alcuni giorni dopo, quando la villa era stata ormai svuotata, aprì contro Ultimo una polemica al rimbalzo tra Procura e carabinieri. Il Capitano fu accusato di favoreggiamento con Cosa Nostra e rinviato a giudizio insieme al collega Mario Mori, cofondatore dei Ros. Entrambi furono prosciolti nel 2006.
“Dopo 31 anni mi scopro il volto”, ha affermato il candidato di “Libertà”, la lista creata da Cateno De Luca. E via agli applausi della folla, che ha apprezzato l’uomo che è stato sì presidio della legalità, ma in nome di essa ha portato una protezione sul viso per continuare a lavorare come carabiniere.
“A viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano. Lo faccio e lo farò con Cateno De Luca nel Fronte della Libertà, lontano dai partiti dei padroni di sempre e di tutto, fianco a fianco con la gente per costruire l’Europa delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano per costruire, insieme, l’unica politica possibile, la politica del bene comune”, ha tuonato a viso aperto, il candidato.


