Si avvicina il trentennale della scomparsa del pilota automobilistico Ayrton Senna ed Imola si prepara a ricordarlo oltre la cronaca, con tutti i suoi onori. Lo schianto a forte velocità avvenuto il primo maggio del 1994 resta indimenticabile nelle telecronache del tempo. Senna, di origini brasiliane, morì proprio sul circuito di Imola, dopo essere stato più volte campione del mondo. Disputava il Gran premio di San Marino quando l’impatto della sua Williams Renault numero 2 con un muretto, gli fece perdere il controllo del mezzo con cui gareggiava.
Il piantone dello sterzo si ruppe nella curva del Tamburello e per lui non ci fu nulla da fare. Troppe ferite c’erano sul suo capo e i soccorsi non riuscirono a salvarlo. Imola gli dedica ‘Senna 30 years’, con una camminata lungo l’autodromo, fino alla commemorazione alla variante Tamburello con una corona di fiori deposta per lui e per il collega Ratzenberger, a cui toccò la stessa sorte.
Un minuto di silenzio alle 14.17, sarà seguito dalla proiezione di un documentario a lui dedicato. L’orizzonte di Senna era alto, tanto che lo stesso Lucio Dalla nel 1996 scelse di dedicargli una delle sua canzoni, Ayrton per l’appunto, esaltando tutta la poesia della sua corsa sul circuito, sintesi di una passione più forte di tutto.
La vicenda di Senna fu significativa per le gare che sarebbero state disputate da lì in poi. Ci fu infatti, dopo il suo schianto mortale, una netta rivisitazione delle normative di sicurezza durante le gare.
Il più grande campione al mondo, soprannominato ‘Magic’, aveva lontane origini siciliane, e alla Formula 1 dedicò lustro e vanto. Esempio positivo in ambito sportivo, era anche estremamente umano. Avrebbe voluto correre con la Ferrari, ma quel sogno gli è stato infranto dal tragico incidente che ne ha cancellato l’esistenza terrena, ma non l’impronta del mito sportivo.
Premiato per la sua velocità in qualifica su un giro, dal 1989 al 2006 ha detenuto il record del maggior numero di pole position. Le sue prestazioni sportive sul bagnato hanno fatto storia, come quelle al Gran Premio di Monaco del 1984, l Gran Premio del Portogallo del 1985 e il Gran Premio d’Europa del 1993. Il record di sei vittorie al Gran Premio di Monaco, gli ha dato la medaglia di sesto pilota di maggior successo di tutti i tempi per maggior numero di Gran Premi vinti. Trionfatore nella vita, ha lasciato ai successivi piloti un modello da perseguire, tanto che sia in Sicilia, che ad Imola, sarà ricordato con mostre allestite per l’occasione ed incontri-dibattito.