Festa della Liberazione monito di Resistenza. Così i partigiani nel 1945 insorsero contro il nazi-fascismo costringendolo alla ritirata. Un piano coordinato a Torino e Milano permise di riprendere il controllo delle città.
Da mesi gli italiani dell’Italia settentrionale e della Repubblica di Salò stavano cercando di resistere all’offensiva. Il 9 aprile i partigiani, ormai numericamente compatti e superiori, iniziarono ad intensificare il controllo militare soprattutto nella zona di Bologna. Dovevano avere la meglio sul sentimento di sfiducia che orami campeggiava tra i soldati tedeschi e i repubblicani. Il 10 aprile il Partito Comunista con la Direttiva n.16, comunicava l’ora per “scatenare l’attacco definitivo”. Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia comprendeva comunisti, socialisti, azionisti e democristiani. Tutti erano decisi all’insurrezione generale.
Bologna fu liberata con l’aiuto degli Alleati il 21 Aprile. Il 24 partì la corsa verso il Po. Il fiume fu superato, fino a quando il 25 aprile i soldati tedeschi iniziarono la ritirata. Il giorno prima era stato indetto uno sciopero generale a Milano. Fu annunciato alla radio dal partigiano Sandro Pertini che poi diverrà Presidente della Repubblica. Tutte le fabbriche vennero occupate. La sera del 25 Mussolini lasciò Milano per dirigersi a Como. Fu catturato dai partigiani il 28 aprile, data in cui si continuò a lottare contro le frange tedesche che ancora resistevano. Il Corriere della Sera per primo aveva stampato fogli per annunciare la liberazione che poi avrebbe dato modo agli Alleati di trovare compimento il primo maggio in tutto il Paese. Tutti i numeri uno dei giornali annunciavano l’unità del popolo con un solo grido: “Viva l’Italia Libera!”.
Bisognava ricordare da lì in poi questa data e il 22 aprile del 1946, giusto un anno dopo, il governo italiano provvisorio di Alcide De Gasperi emanò un decreto in cui il 25 aprile fu sancita come Festa Nazionale. Nel 1948 la legge n.269 fissava la data come ricorrenza definitiva. Da allora ogni 25 aprile il Presidente della Repubblica si reca all’altare della Patria per celebrare l’anniversario che rappresenta una nuova pagina di storia dell’Italia.


