Una ricerca empirica in materia di sociologia dell’arte divenuta spinta per indagare il mondo artistico del Maestro d’Arte Domenico Sepe, scultore, pittore e docente che alla tridimensionalità ha affidato parola e spirito attraverso il suo lavoro.
Così il mondo della curatrice Lorena Cangiano si è tuffato nel tratto evocativo di Domenico Sepe, realizzando un catalogo artistico intitolato ‘L’etere tra forma e rivelazione’, presentato l’8 maggio presso il Complesso Monumentale di S.Anna dei Lombardi, a Napoli. Nella magnifica sala affrescata da Giorgio Vasari la quintessenza del mondo superiore diventa luce che si traduce in energia artistica presentata al grande pubblico napoletano, appassionato di arte e bellezza.
“Per me la creazione era elemento naturale da bambino. La mia formazione accademica è la luce che mi ha sempre guidato ed è diventata identità – dichiara Sepe – Sono quel che sono grazie ad un docente che ha letto in me il talento per il modellato e mi ha dato fiducia nel tirarlo fuori. Per questo continuo ad insegnare a ragazzi di ogni età, per seguire questa luce che non mi ha più abbandonato e ritroverete sia nelle mie opere che nel catalogo che le raccoglie”, continua il Maestro Domenico Sepe, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Nola e l’istituto secondario Castaldo-Nosengo di Afragola.
Il catalogo è infatti un racconto delle opere realizzate dall’artista nel tempo, presentato in modo meta-cognitivo tra il canonico e l’impercettibile, al fine si svelare a chi osserva, giovani compresi, il mistero dell’arte fatto di luce intesa come un’energia maggiore a cui non si riesce a dare nome, pur risultando profetica.


