L’Italia riunita tra silenzio e commemorazioni nel giorno della Legalità. Istituzioni e scolaresche si ritrovano insieme a parlare di Stato e Repubblica. Il Presidente Sergio Mattarella ricorda Falcone e Borsellino nel giorno della strage di Capaci: “Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti”.
Mattarella parla dei due magistrati simbolo della lotta all’antimafia, come patrimonio vivo, ed i numerosi appuntamenti in programma a Palermo oggi, lo dimostrano. La scuola abbraccia la giustizia e lo fa davanti al Palazzo che la rappresenta, in cui i giovani si sono riuniti dalle 9.30 di questa mattina. Contemporaneamente sono in corso al Museo del presente, incontri con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, la presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo.
Il Centro Studi Paolo e Rita Borsellino è impegnato nell’ incontro-dibattito dal titolo “Memoria e Legalita’”. Parallelamente la questura di Palermo, nel Giardino della Memoria, a Isola delle Femmine, sta lasciando esibire artisti ed allievi agenti e ispettori della polizia di Stato in letture di brani sul tema della legalità.
Alle 13, la deposizione presso la caserma “Pietro Lungaro”, di una corona d’alloro alla presenza delle autorità, presso la lapide dell’ufficio Scorte, precederà il silenzio di ordinanza suonato da un trombettiere della polizia di stato, alle 17.58, ora della strage.