Per Giorgia Meloni quello a Caivano è un ritorno, questa volta gradito. Dopo gli episodi di criminalità del Parco Verde che avevano indotto la premier a sollecitare il ‘decreto Caivano’, in tarda mattinata ha inaugurato il nuovo centro sportivo ex Delphinia, dove due bambine di 10 e 12 anni erano state violentate perchè versava in stato di abbandono.
“Lo Stato può fare la differenza, siamo partiti da quell’orrore e dal fallimento delle istituzioni che non avevano difeso i più deboli. Lo Stato non può tollerare zone franche”, ha dichiarato la premier, salutando questa occasione come un ulteriore messaggio dato alla popolazione per il contrasto della criminalità giovanile.
Ritornare sul luogo del misfatto perchè diventi polo di opportunità per i giovani e non più nascondiglio di violenza, è significativo per le istituzioni rappresentate anche dal ministro degli Interni Piantedosi, dal presidente della Campania Vincenzo De Luca e dal sindaco della Città metropolitana Gaetano Manfredi, accorsi all’appuntamento.
La riqualificazione della città parte dal 31 agosto scorso, data in cui Meloni arrivò per la prima volta a Caivano, convocata da don Patriciello, parroco del Parco Verde. “Sono qui per riportare la presenza dello Stato” ribadì la premier che ha visitato la nuova struttura sportiva polifunzionale con piscina, recuperata grazie al lavoro in nove mesi dagli uomini del Genio militare dell’Esercito italiano.
L’edificio sarà infatti gestito dalle Fiamme Oro della Polizia di Stato e verrà aperto al pubblico tra pochi giorni.
“C’è un tempo per le lacrime e c’e’ un tempo per gioire. Oggi lasciateci gioire”, commenta don Maurizio Patriciello, al fianco della premier che ha più volte accolto il suo appello di far visionare direttamente alle istituzioni quello che c’era da fare a Caivano per il ripristino della legalità.