Si celebra oggi la Giornata Internazionale del Gioco, un’occasione per riconoscere il diritto al gioco di bambini e ragazzi in tutto il mondo. Istituita nel 1998 dall’Associazione Internazionale delle Ludoteche, questa ricorrenza sottolinea l’importanza fondamentale del gioco per lo sviluppo fisico, cognitivo, sociale ed emotivo di tutti gli individui.
Attraverso il gioco, infatti, i bambini sperimentano, imparano, si relazionano con gli altri e sviluppano creatività e fantasia. Il gioco permette di esplorare il mondo che ci circonda, di esprimersi liberamente e di costruire relazioni positive con gli altri.
Non si può, a tale proposito, non citare l’importanza del gioco messa in luce proprio da Maria Montessori inteso come un vero e proprio “lavoro”, attraverso il quale i bambini possono esplorare il mondo, apprendere in modo spontaneo e sviluppare la propria autonomia.
La Giornata Internazionale del Gioco è anche un’occasione per riflettere sulle sfide che impediscono a molti bambini e ragazzi di giocare liberamente. Tra queste, la mancanza di spazi adeguati, la povertà, l’esclusione sociale e la diffusione di tecnologie che possono limitare le interazioni sociali e l’attività fisica.
Oggi molti bambini non possono giocare perché vivono in paesi colpiti da guerre che non lasciano loro il tempo di essere bambini. Ma il gioco non è solo un’attività è anche un diritto sancito a livello internazionale dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite, approvata nel 1989. L’articolo 31 della Convenzione afferma che: “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.”
In occasione del 28 maggio, dunque, ricordiamo non solo l’importanza del gioco ma anche il diritto dei nostri figli ad essere semplicemente bambini.




