Giorgia Meloni in Svizzera per la Conferenza di pace, conferma il sostegno a Kiev, come garantito al G7 da poco concluso sotto la presidenza italiana.
La premier, dopo l’accordo per mettere a disposizione di Kiev circa 50 miliardi di dollari di ulteriore sostegno finanziario, contando gli 844 giorni dall’inizio dell’aggressione della Russia, ribadisce la volontà italiana di difendere con l’Ucraina, le regole della comunità internazionale.
Nei temi della Conferenza tre sono stati i pilastri su cui ci si è dovuti esprimere: la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e la dimensione umana del ritorno dei bambini sfollati. Eppure dodici paesi partner della Russia, non firmano il documento finale della Conferenza di pace a cui hanno aderito nella giornata del 16 giugno, circa 60 leader mondiali e i rappresentanti di circa 80 governi.
Il diniego viene da Brasile, India e Sudafrica – che insieme a Russia e Cina fanno parte del gruppo di economie emergenti del BRICS – e il Messico. E poi ancora Armenia, Bahrein, Indonesia, Libia, Arabia Saudita, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti.
Una dichiarazione congiunta ha chiesto la sicurezza del transito nucleare e marittimo. I firmatari sono 84 e tra essi figurano i Paesi dell’Unione Europea, gli Stati Uniti, il Giappone, l’Argentina, il Cile e l’Ecuador.
A Burgenstock si è discussa la proposta avanzata da Kiev per un’uscita dal conflitto. Zelensky accusa la Russia di aver rapito quasi 20.000 bambini dalle zone dell’est e del sud del Paese e chiede uno scambio completo dei soldati catturati ed il ritorno dei bambini ucraini deportati.
Mosca dalla sua, non solo non è stata invitata alla Conferenza svizzera, ma ha definito il vertice anche “assurdo”.
I Paesi firmatari del documento finale hanno chiesto che l’Ucraina abbia il “pieno controllo sovrano” sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Si tratta di Albania, Andorra, Argentina, Austria, Belgio, Benin, Bosnia, Bulgaria, Capo Verde, Canada, Cile, Costa Rica, Consiglio d’Europa, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Repubblica domenicana, Ecuador, Estonia, Commissione europea, Parlamento europeo, isole Fiji, Finlandia, Francia, Gambia, Georgia, Germania, Ghana, Grecia, Guatemala, Ungheria, Islanda, Iraq, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Giordania, Kenya, Kosovo, Lituania, Lettonia, Liberia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Moldova, principato di Monaco, Montenegro, Olanda, Nuova Zelanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Palau, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Qatar, Corea del sud, Romania, Ruanda, San Marino, Serbia, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Somalia, Spagna, Suriname, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Gran Bretagna, Stati Uniti e Uruguay.


