Afragola(NA). Parla Antonio Caiazzo a tutto campo, consigliere comunale e consigliere delegato in “Città Metropolitana” al Piano strategico. E’ la seconda consiliatura in “Città Metropolitana”, un incarico che gli ha consentito di crescere politicamente, in rapporti ma soprattutto gli ha consentito di portare sul territorio, in particolare nella sua città, Afragola appunto, una serie di finanziamenti per realizzare opere e investimenti in grado di migliorare la vivibilità di una città che negli ultimi anni ha perso smalto e pure la strada del buon governo.
Consigliere Caiazzo, nonostante lei sia all’opposizione in “Città metropolitana” non risparmia impegno per portare ad Afragola finanziamenti per realizzare parchi giochi e realizzare opere pubbliche importanti. Dalle piccole alle grandi cose, non si risparmia per Afragola nonostante sia in minoranza. Un atteggiamento non comune?
“Non so cosa sia comune ma so cosa sia giusto. Sono con lealtà all’opposizione dell’amministrazione di Antonio Pannone ma non anteporrò mai l’interesse legittimo legato alla politica rispetto a quelli della città. Il primo obiettivo dell’azione politica, indipendentemente dal ruolo che si ricopre, resta quello di impegnarsi per migliorare la vivibilità delle comunità che amministriamo. E per me sarà sempre così. Prima Afragola e poi le valutazioni legate alle ambizioni personali e all’interesse politico della parte che rappresento”.
Lei ha lavorato sia con Luigi de Magistris, sia con Gaetano Manfredi. Quale preferisce?
“Sono due personalità diverse, con caratteristiche diverse ma entrambi hanno un elevato spessore istituzionale e politico. In queste due esperienze ho dato e sto dando tanto ma sto anche ricevendo tanto in termini di crescita sia di rapporti istituzionali che di competenze. Ringrazio sia De Magistris che Manfredi per aver puntato su di me soprattutto affidandomi la guida di settori strategici per l’amministrazione. E come sempre cercherò di meritare quella fiducia attraverso il massimo impegno”.
Torniamo ad Afragola. Amministrazione pessima. Qual è il suo giudizio?
“Il mio giudizio sull’amministrazione e sulla maggioranza è pessimo. Si stanno dimostrando inadeguati nelle piccole e nelle grandi cose. E non lo dico con soddisfazione ma resta una semplice constatazione. E spero che la politica non esaurisca la sua capacità di analisi a questo concetto: non basta dire “l’amministrazione in carica è inefficiente”. Una classe dirigente all’altezza si preoccupa anche di lavorare affinché si metta in piedi un progetto ambizioso, omogeneo ed efficiente di governo. Altrimenti passiamo da un’amministrazione all’altra, da uno scioglimento anticipato all’altro, da un commissario all’altro, e la città sprofonda sempre di più nel degrado”.
Lei ha ragione, alle ultime elezioni avete messo in piedi un centro ma non è andata bene. Guardando al futuro cosa pensa?
“Penso che le ultime elezioni abbiano rappresentato uno spartiacque tra il passato e il presente. Questa città ive da decenni una fase di scontro personale tra gruppi di potere che hanno condizionato in negativo la politica e le amministrazioni. Il fallimento di Pannone penso che chiuda questa epoca a patto che tutti gli attori in campo riescano a comprendere la necessità di costruire sin da subito qualcosa di rappresentativo, omogeneo, ampio e che riesca ad uscire dai personalismi storici”.
La sua idea?
“Il centrosinistra si sta riscostruendo e il centro moderato in questa città è ancora elettoralmente forte, anche per la crescita di forza politiche come Azione e per l’affermazione di soggetti politici molto più maturi e rappresentativi rispetto al passato. Da questo percorso bisogna elaborare un nuovo progetto politico che metta insieme forze sul programma, sull’idea di città, sulle soluzioni ai problemi. Bisogna trovare intese programmatiche, rinnovare i valori e non avere timore di esprimere leadership che esprimano una proposta, leadership e coalizioni nate per costruire e non contro gli avversari o, peggio ancora, contro le persone. Afragola ha già dimostrato di non premiare chi va solo contro ma i cittadini pretendono soluzioni e risposte ai problemi. Non servono scontri, polemiche, accuse, veleni, rancori. Servono idee e anche la campagna elettorale e il confronto istituzionale devono misurarsi sulla qualità delle idee. Altrimenti chi vince non governa e la coalizione che perde si dissolve perché non c’è condivisione di idee, di programmi e di percorsi a lungo termine”.
Mi sembra di capire che ogni discorso porti Caiazzo lontano da questa destra leghista e sovranista?
“Assolutamente. Il centrodestra non esiste più e con la dipartita di Silvio Berlusconi ormai la deriva sovranista andrà anche oltre rispetto alla degenerazione che si è vista fino ad oggi. Io mi rivedo in una politica popolare e moderata e lavorerò affinché i moderati possano riavere una casa che li rappresenti e in cui possano esprimersi nel rispetto della nostra storia e dei nostri valori. Ad Afragola auspico un campo largo alternativo alla destra sovranista ma bisogna costruirlo sui contenuti e sulle compatibilità di idee e di percorsi rinnovati. E dai primi passi penso che siamo sulla buona strada nonostante il percorso sia ancora lungo e non senza ostacoli. Bisognerà solo avere coraggio perché quando si chiude un’epoca e si lavora per rinnovare metodi, valori e idee serve sempre un po’ di coraggio”.
Diciamo la verità: se la destra si sta dimostrando inadeguata al governo di Afragola, dall’opposizione non emerge questa grande unità e soprattutto oltre le polemiche e la ricerca dello scandalo a tutti i costi non emerge altro. Che ne pensa?
“Innanzitutto bisogna dire che per quanto mi riguarda non è così perché ho dimostrato con i fatti che di fronte ad atti che vanno nell’interesse della città non mi tiro indietro e non lo farò mai perché sono diverso da chi pur di raggiungere un obiettivo politico personale spera che in città vada tutto male. L’opposizione alla destra è ampia e variegata. Alcune forze politiche, civiche, movimenti, nel percorso di riorganizzazione interno, stanno provando a costruire un campo largo, come le ho detto, che parta da una proposta di governo, da una condivisione programmatica. Il tempo dirà se riusciremo in questa impresa ambiziosa ma non impossibile. Ci stiamo lavorando e ci proviamo e l’elemento importante è proprio quello di costruire qualcosa per Afragola. Siamo alternativi alla destra ma il collante non sarà la guerra alla destra. Prima viene la proposta per Afragola su uno schema rinnovato, senza rancori, senza personalismi. I commissariamenti al buio hanno prodotto amministrazioni peggiori di quelle sfiduciate e coalizioni dove ognuno doveva collocarsi scegliendo il meno peggio. Serve tempo per invertire totalmente la rotta. Costruire un’alleanza ampia ma omogenea sulla proposta programmatica, con idee chiare e soprattutto espressioni di una classe dirigente che antepone Afragola ad ogni tipo di ragionamento”.