Giorgia Meloni impegnata nel primo Cdm di fine agosto a risolvere i problemi dell’economia italiana. La premier definisce il Superbonus di Conte una “tragedia contabile con 12 miliardi di irregolarità” e conferma il taglio del cuneo fiscale come provvedimento concreto che arriva ogni mese nella busta paga dei lavoratori”.
Non opta per una “spending review”, ma chiede interventi politici concreti, in vista anche dei prossimi accordi con l’Europa. Entro il 10 settembre i singoli dicasteri dovranno infatti presentare obiettivi per la riduzione della spesa.
“Pochi soldi, dovremo tagliare con lotta agli sprechi e massima attenzione all’uso delle risorse”, sentenzia, prima di chiarire l’ammontare di taglio e fondi, stabiliti nel dettaglio il prossimo 27 settembre con la nota di aggiornamento al Def.
La legge di bilancio è un problema tutto italiano. I tecnici sono già al lavoro per reperire le coperture necessarie. L’ipotesi ricade su una finanziaria da 30 miliardi di euro.
Considerando le risorse limitate, il governo dovrà operare delle scelte a stretto giro e si ipotizza saranno drastiche. Dovrà metterci del suo anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Molto dipenderà dalle future trattative con Bruxelles sul patto di stabilità. Il ministro valuta la possibilità di dismettere alcune partecipazioni statali ritenute non più strategiche per reperire risorse.
“La prossima legge di bilancio dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese”, spiega la premier ad inizio lavoro a Palazzo Chigi.
Poi precisa: “Finora abbiamo conseguito risultati molto importanti, superiori a quelli della Germania e della Francia, i mercati hanno premiato le nostre scelte, lo spread è basso, i dati sull’occupazione sono ottimi, il Pil nel primo semestre ha sorpreso tutti gli analisti, l’andamento delle entrate fiscali è positivo. Ma dobbiamo tenere i piedi ben piantati a terra”.


