Caivano(NA). Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio Comunale di Caivano. Ad agosto, la maggioranza dei consiglieri aveva sfiduciato il sindaco Enzo Falco. Nominati tre Commissari che guideranno l’Ente per 18 mesi. Meno di una settimana fa, lo scandalo che ha portato all’arresto di 9 persone, tra cui il consigliere comunale Giovanbattista Alibrico e l’ex assessore Carmine Peluso, esponenti della maggioranza, tra i fermati anche Armando Falco, parente dell’ormai ex sindaco Enzo Falco.
L’ingerenza tra politica e camorra non si arresta, Caivano purtroppo è il solito refrain, quel triste déjà vu che tutti conoscono. L’ultimo sindaco che è riuscito a portare a termine la consiliature è stato Mimmo Semplice, eletto nel maggio 2001, poi il buio; Giuseppe Papaccioli ( maggio 2006 – luglio 2006/ maggio 2007 – maggio 2009), Antonio Falco (2010 – 2014), Simone Monopoli (2015 – 2017) ed infine Enzo Falco (2020 -2023). Un tumore maligno quello della camorra, ramificato sul territorio e nel tessuto politico. Oltre alla mortificazione di una intera comunità, vi è anche la spocchia e la sicumera dell’ ex sindaco, Enzo Falco, che millantava il radicale cambiamento, un ex primo cittadino che ha dato più peso alla forma che alla sostanza. Vincere le elezioni con le truppe cammellate è stato facile, ma prendere le dovute precauzioni sui “compagni” di viaggio no? Oggi, Caivano, già asfissiata dai fumi della terra dei fuochi e dal nefasto passato, è nuovamente schiaffeggiata dall’onta di personaggi scellerati legati agli ambienti malavitosi che fino a qualche mese fa, consideravano la res publica come res privata.


