Che venga eseguito a scopo ornamentale, che suggelli un patto di amore o di affiliazione alla malavita, il tatuaggio a Napoli, sin dall’antichità, si esprime sotto le forme più disparate. Abele De Blasio, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, ne rintraccia in quella religiosa la varietà più antica. Domani, giovedì 23 novembre, alle ore 10, fino al 31 gennaio, presso il Museo di Antropologia del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università di Napoli Federico II di Napoli, l’arcaica tradizione partenopea della marcatura si svela in tutta la sua forza attraverso le pelli tatuate esposte. L’uso del tatuaggio in questa area infatti è attestato almeno a partire dalla metà del Seicento e, dal secolo successivo, era praticato da figure professionali chiamate “Marcatori di Santilli”.
Le ricerche positive ottocentesche hanno però esaltato esclusivamente l’aspetto criminale del tatuaggio, fino a crearne una vera e propria dicotomia. Il superamento di queste posizioni deterministe richiede la rilettura in chiave storico-critica del fenomeno della marcatura partenopea è la sua riscoperta, oltrepassando il pregiudizio attorno a
questa arte folklorica.
Oggigiorno il tatuaggio è mutato radicalmente: gli elevati standard igienico sanitari, la qualità tecnica e stilistica lo elevano ad espressione d’arte. La città di Napoli per il numero sempre più crescente di giovani professionisti, abilitati alla professione, può essere considerata la capitale del tatuaggio nel Mezzogiorno. Il Museo di Antropologia
di Napoli, in cooperazione con la VIS Tattoo Academy accoglie la sfida del presente e propone un vero e proprio evento culturale “MALACARNE”, composto da laboratori interdisciplinari, talk ed esposizioni artistiche; il fine è la rivalutazione di quello che è da considerarsi un vero e proprio segmento culturale del territorio campano.
All’interno dei prestigiosi spazi espositivi del Museo di Antropologia dell’Università di Napoli Federico II, 20 tatuatori, professionisti di fama internazionale, e 10 giovani corsisti della VIS Tattoo Academy (Napoli) esporranno altrettante opere (tavole di pregiata qualità artistica e tatuaggi su pelli sintetiche) volte a rielaborare in chiave contemporanea le iconografie della marcatura partenopea. Le studentesse e gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado avranno modo di apprendere la tecnica della marcatura tradizionale attraverso i laboratori didattici di hand poke a cura del tatuatore e docente della VIS Tattoo Academy Mr. Pencil (Wild Ink Tattoo Crew); i ragazzi e
le ragazze saranno seguiti passo per passo nella realizzazione di un vero e proprio tatuaggio tradizionale con tecnica manuale su pelle sintetica.
L’evento sarà presentato al Museo di Fisica nell’ambito di un Convegno a cui presenzierà il professore Piergiulio Cappelletti, Direttore del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche. Interverranno la dottoressa Lucia Borrelli, Direttrice tecnica del Museo di Antropologia, il professore Massimo Cattaneo, Docente di Storia Moderna dell’Ateneo federiciano e la dottoressa Cecilia De Laurentiis, tatuatrice e docente di Storia del Tatuaggio presso la VIS Tattoo Academy. Non mancheranno momenti di confronto e di riflessione grazie agli interventi di tatuatori come Enzo Brandi (TCB Family), Fabio Gargiulo (South Ink Tattoo), Mr. Pencil (Wild Ink Tattoo Crew). Modererà Marco Felici, tatuatore e coordinatore didattico VIS Tattoo Academy e concluderà il convegno la dottoressa Melania Mormile, Direttrice della sede di Napoli della Plas Group.


