Dieci agenti di polizia penitenziaria indagati per tortura ad un detenuto nel carcere di Reggio Emilia. Il video shock e ha sollecitato le proteste del Ministero dell’Interno Piantedosi, che a tal riguardo ha dichiarato: “Fermo restando che tutto deve essere accertato nelle sedi competenti, e quindi dare giudizi molto netti preventivamente è sempre qualcosa che deve avere un certo riguardo, è ovvio che non sono cose accettabili. Ogni volta che una persona è ristretta, sotto la vigilanza di organi dello Stato, deve essere assicurata la dignità della persona in modo duplice rispetto alle normali condizioni”.
È vero che il detenuto aveva già ricevuto circa 30 procedimenti disciplinari, ma più voci chiedono una riforma carceraria che tuteli non solo i detenuti, ma anche i poliziotti che spesso restano feriti nelle carceri.
Si ricorda che per ogni atto la responsabilità penale è personale, e che si si attende la magistratura faccia il suo corso, giungendo a una sentenza definitiva. Intanto i dati lasciano emergere che la Polizia Penitenziaria nelle carceri, ha salvato circa 1700 detenuti che hanno tentato il suicidio; così come ogni anno, si verificano circa 10.000 episodi di violenza, da parte dei detenuti, tra i quali tantissime aggressioni ai Poliziotti.
Intanto il detenuto ha dichiarato: “Devo ammettere che nonostante credo sia giusto denunciare quello che è successo, ho molta paura che possa accadere di nuovo, anche perché quello che è successo quel giorno e quello che ho provato non lo dimenticherò mai”.


