Economia e lavoro al centro della propaganda politica Ue di Elly Schlein. Se Giorgia Meloni punta ad essere conservatrice fino al midollo, la segretaria Pd nel suo programma di 30 pagine e 30 punti vede nell’idea federalista il futuro di un’Europa che non rinnega il suo sostegno dato all’Ucraina, in nome di una difesa comune e del sostegno umanitario. Netta anche la posizione pro Palestina, contro Israele.
La convinzione di Schlein è che l’Ucraina sia stata “brutalmente aggredita” dalla Russia, ragion per cui deve essere sostenuta. Ma l’ago della bilancia programmatica del PD oscilla verso una maggiore integrazione politica ed economica. Lo strumento necessario a consentirlo è l’aumento del debito comune per i grandi investimenti, oltre che la riforma del meccanismo di voto a maggioranza.
Ambiente e Green Deal sono l’ulteriore punto di accordo tra dem ed i Socialisti e democratici europei.
Sul piano lavoro Elly propone l’introduzione del salario minimo e lo stop a stage non retribuiti. Altro nodo cruciale è la riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio. Si profila la visione di un’Europa inclusiva nei termini di rispetto delle libertà ed esigenze altrui, senza toccare assolutamente il tema dell’elezione diretta del presidente Ue, sul piano prettamente politico.
L’ottica Schlein è federale, come sottolinea la candidata capolista del Pd e chiede pace, giustizia sociale e solidale; abolizione dei paradisi fiscali, insieme ad investimenti comuni.